Estate da record per la raccolta di funghi

Merito delle piogge continue. Il micologo: «Mai vista una simile fioritura». Prevista una produzione da 30mila tonnellate

TRIESTE. «Mai visti tanti funghi come quest’anno, è una situazione inedita». Il micologo Claudio Angelini, referente regionale per gli ispettorati micologici delle Asl del Friuli Venezia Giulia, conferma un fenomeno che sta coinvolgendo tutto il Paese dalle Alpi alle isole. Le piogge eccezionali di quest’estate monsonica hanno costretto al lutto molti operatori turistici e coltivatori, ma hanno riempito di gioia i raccoglitori di funghi. Il clima eccezionalmente umido ha sostanzialmente prolungato per mesi il periodo di raccolta dei funghi.

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Spiega l’esperto: «Ce n’è fin che se ne vuole, non avevamo mai visto tanti funghi nel mese di luglio - dice -. C’eran tanti porcini di calpestarli». La fioritura eccezionale, purtroppo, ha ingenerato anche una sorta di frenesia in chi va per boschi: «È la solita vecchia storia italiana - afferma Angelini -. Quando c’è abbondanza c’è sempre razzia: uno non si accontenta dei 3 chili consentiti, ne raccoglie cinquanta e magari li nasconde nel bosco per tornare a prenderli più tardi. Poi va a vantarsi con gli amici del bar. Un atteggiamento purtroppo tanto diffuso quanto nocivo».

Il motivo dell’esplosione di funghi nei boschi italiani è semplice: la prolungata latitanza dell’anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo ha consentito alle perturbazioni del nord di mantenere a livelli insoliti l’umidità, favorendo la crescita dei funghi. In alta montagna la fioritura è esplosa in primavera per proseguire tutta l’estate: «Un po’ come succede nei paesi dei tropici, dove le stagioni non ci sono e si va a funghi tutto l’anno - commenta Angelini -. Se questo fenomeno dovesse continuare potremmo trovarci davanti a un autunno senza precedenti».

Il che comporta anche delle incognite: «Non sappiamo se torneranno a fruttificare gli stessi miceti che l’hanno già fatto in questi mesi o se saranno altri a farlo - dice il micologo -. È un’esperienza che non abbiamo mai fatto e che finirà nella casistica. In teoria dovremmo trovare gli stessi funghi, ma a nostra memoria non ci sono state stagioni così umide per cui lo scopriremo soltanto in autunno».

Un altro effetto collaterale di questo momento inedito è il calo degli intossicati: «Di solito quando ci son tanti funghi i raccoglitori non sentono il bisogno di mettere nel cesto funghi che non conoscono pur di portare a casa qualcosa - dice Angelini -. Il che significa che calano di molto le intossicazioni alimentari. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ne abbiamo registrate molte meno di quanto ci si aspetterebbe di rilevarne con così tanti funghi nei boschi».

Proprio in questi giorni Coldiretti, rilevando una stagione potenzialmente disastrosa su moltissimi fronti dell’agricolo italiano, sottolinea come il fungo sia l’unica eccezione: «Unica nota positiva riguarda gli appassionati di funghi - scrive Coldiretti - per i quali si prevede una stagione da record iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre 10 milioni d boschi che ricoprono circa un terzo della superfice nazionale, dove - conclude la Coldiretti - si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate, con un conto per l’ agroalimentare ed il turismo che supera il miliardo di euro».

La raccolta e la commercializzazione dei funghi è disciplinata da leggi nazionali, regionali o dai regolamenti locali che indicano le specie, le dimensioni, e il quantitativo massimo di funghi che si possono raccogliere, oltre al calendario dei giorni consentiti. Alcune Regioni prevedono anche l’obbligo del possesso di un tesserino autorizzativo, per richiedere il quale andrà allegato anche l’attestato di partecipazione ad uno specifico corso micologico.

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