«èStoria condizionata dall’incertezza del budget»

Enrico Vinti dell’organizzazione: «Programma pronto ma temporeggiamo in attesa dei contributi»

La squadra, al solito, sarà capitanata da Adriano Ossola. Ma non si possono trascurare i suoi collaboratori: Enrico Vinti, Karel Plessini, Alessia Capasso, Monica Franco. Oltre a uno staff nutrito di cui, anche quest'anno, èStoria non potrà far a meno. La 13.a edizione avrà per titolo "Italia mia" e avrà luogo dal 26 al 28 maggio.

Enrico Vinti, a che punto siete con l'organizzazione?

Gennaio e febbraio sono cruciali. Quest'anno, il budget è particolarmente incerto. Ciò impedisce di confermare alcune scelte. I progetti non mancano ma ce ne sarebbero altri significativi che ci obbligano a temporeggiare continuando il dialogo con istituzioni e realtà sostenitrici.

A cosa è dovuta l’incertezza dei contributi?

Le tabelle regionali, nelle quali rientravamo, non ci sono più: ci assicuravano la certezza di un contributo già in dicembre. Il nuovo regolamento, invece, ha una prospettiva triennale ma sembra essere premiante: siamo, insomma, contenti, per ora, anche se, ad oggi, il sostegno della Regione è indeterminato.

E dalla Fondazione Carigo?

Abbiamo sempre atteso la primavera. C'è un dialogo proficuo con il presidente Chiozza assieme alla volontà di costruire appunto un progetto triennale. Spero non si debba attendere ancora a lungo per avere notizie sul sostegno della Fondazione.

Riguardo le altre realtà?

Con la Camera di Commercio non dovrebbero esserci cambiamenti rispetto i finanziamenti passati. Il Comune, invece, è stato il primo a darci notizie certe confermando il contributo di circa 20.000 euro.

Altre notizie sui finanziamenti?

L'anno scorso erano entrati anche 38.000 euro grazie a un bando istituito dalla presidenza del Consiglio dei Ministri relativo a progetti sulla Grande guerra. Quest'anno il bando non è stato ripetuto e, quindi, subiamo questa riduzione. D'altra parte, tentiamo di aumentare l'entità dei finanziamenti privati senza tralasciare l'importanza del contributo degli Amici di èStoria.

Gli ospiti in che misura sono già definiti?

Siamo circa a metà. Stiamo vagliando le proposte di molte case editrici per invitarne gli autori.

Qualche anticipazione sul programma?

Molta attenzione al mondo economico. Sarà poi prestata particolare attenzione al 1917: in quanto è l'anno del primo intervento degli Stati Uniti in Europa mentre in questi giorni ci stiamo chiedendo se dall'Europa non si stiano ritirando. Sempre in riferimento al 1917 non trascureremo Caporetto e la Rivoluzione russa.

Quali luoghi di Gorizia saranno utilizzati?

Tenderemo a confermare la mappa degli ultimi anni. In particolare, tenteremo di mantenere le strutture dei Giardini pubblici e quelle più centrali come, ad esempio, la sala Dora Bassi.

Alex Pessotto

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