Evasione da 900mila euro Sotto indagine Daneu

Scattato il sequestro preventivo dei beni del gestore dell’hotel di Opicina Nel 2008 cedette a una finanziaria l’immobile che poi riprese in affitto
Lasorte Trieste 05/06/12 - Opicina, Hotel Daneu
Lasorte Trieste 05/06/12 - Opicina, Hotel Daneu

Un’evasione fiscale di oltre 900 mila euro. Di questo è accusato l’albergatore Edoardo Daneu, gestore - e anche titolare fino a qualche tempo fa - dell’omonimo albergo in strada per Vienna, a Opicina.

A suo carico è scattato un decreto di sequestro preventivo per l’equivalente della somma che si presume evasa in attesa della definizione del procedimento penale disposto dal gip Laura Barresi su richiesta del pm Lucia Baldovin. A notificarlo sono stati i finanzieri del Gruppo Trieste che, da quanto si è saputo, non sarebbero però riusciti ad applicarlo per l’interezza della somma, non certo di poco conto. I militari hanno potuto sequestrare complessivamente una cifra molto più bassa di quanto disposto dal giudice. Nell’ambito del patrimonio sequestrato rientrano anche due appartamenti in via degli Alpini a Opicina.

La vicenda che ha portato al maxisequestro è iniziata nel 2008 quando, così risulta dalle indagini, Edoardo Daneu ha ceduto a una società finanziaria la proprietà dell’albergo di Opicina. Successivamente la stessa finaziaria ha affittato lo stesso albergo a una società riconducibile, secondo la Finanza, a Daneu ma soprattutto senza alcun bene. Dagli accertamenti degli investigatori è anche emerso che la società di Daneu che aveva ceduto la proprietà dell’albergo di Opicina non aveva presentato la dichiarazione fiscale nel 2008, anno della vendita alla società finanziaria, per un ammontare di oltre 900 mila euro, come è stato rilevato dai conteggi successivi dell’Agenzia delle entrate.

Da qui, appunto, l’apertura del fascicolo da parte del pm Lucia Baldovin, il magistrato che poi ha richiesto l’emissione del decreto al Gip allo scopo di recuperare la somma evasa. Ma, come detto, i militari del Gruppo non hanno trovato i soldi che cercavano nei conti correnti e nei depositi titoli riconducibili all’imprenditore. Da qui la scelta di sequestrare anche i due appartamenti di proprietà di Edoardo Daneu, il cui valore però come detto non raggiunge la cifra indicata dal magistrato nel provvedimento.

«È stata colpa delle difficoltà economiche che ritengo dovute anche a terze persone. Per questo motivo quattro anni fa ho dovuto cedere l’albergo e offrire anche alcune garanzie finaziarie sulla redditività dell’attività. Ma le cose non sono andate come speravo. Posso dire che comunque per me quell’albergo è morto tre anni fa», ha detto al telefono lo stesso Daneu. Altro non ha voluto aggiungere.

Nello scorso scorso mese di gennaio Daneu aveva indossato le vesti di creditore. Aveva ricevuto due assegni ma non era riuscito a incassarli. I titoli di credito riguardavano i conti delle camere che durante la gestione Aletti della Triestina venivano messe a disposizione per ospitare esponenti societari e giocatori. Poca roba l’ammontare complessivo rispetto al debito contestato con il Fisco: 34mila euro totali. In particolare uno da 20mila e l'altro da 14mila. «I conti della Triestina sono tutti bloccati - aveva spiegato Edoardo Daneu - e quindi questi assegni difficilmente verranno pagati...».

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