Expo, giugno col primo “tutto esaurito”: la visita serale è il punto di forza

Giuseppe Sala, il mese che porterà il mondo in quel piccolo concentrato di mondo racchiuso tra i padiglioni. E che farà volare i numeri di un avvio che, con due milioni e settecentomila ingressi, è considerato “positivo”.
È la storia di Expo che lo insegna. Anche le edizioni di maggior successo sono partite sempre un po’ a rilento per poi macinare visitatori a giugno, luglio, settembre e soprattutto a ottobre, quando si rincorre il sipario che sta per calare. Per leggere il primo vagito dell’Esposizione e disegnare la tendenza futura, Sala ha sfogliato gli album di famiglia: le ultime quattro generazioni di “antenati” hanno chiuso il primo mese tra l’8 e l’11 per cento delle presenze totali. Milano ha fissato un traguardo ambizioso: 20 milioni di turisti e, contando che qualcuno ripeta l’esperienza più volte, 24 milioni di biglietti (finora ne sono stati venduti, in gran parte a tour operator, 15 milioni di cui sei già incassati). Aver archiviato l’avvio con 2,7 milioni, vuol dire aver superato l’11 per cento.
La scalata (ri)parte da qui. A maggio è stato il turno delle gite scolastiche, dei milanesi e dei lombardi che apprezzano sempre di più la movida serale tra i padiglioni. Adesso tocca agli altri italiani e alle altre lingue. Sarà per il biglietto che dopo le 19 apre le porte a cinque euro, per lo spettacolo dell’Albero della Vita e per le cucine etniche, ma l’Expo by night funziona. Tanto che l’orario del sabato e della domenica è stato allungato dalle 23 a mezzanotte. Tra le proteste di ristoratori e gestori di locali di Milano che lamentano il gelo dei fatturati. Basterebbe vedere le file davanti all’Argentina per grigliate ed empanadas, i food truck dell’Olanda che sfornano a ciclo continuo pancake (25mila a maggio), hamburger con le alghe e patatine, le mille birre al giorno spillate ai bordi della piscina della Repubblica Ceca. Nei 20 ristoranti regionali di Eataly, hanno mangiato e bevuto in 300mila: oltre tre milioni e mezzo di euro, gli incassi.
Sono solo i primi assaggi: l’Expo che vuole nutrire il pianeta ha stimato 26 milioni di pasti in sei mesi, con un giro d’affari da 320 milioni di euro.
Anche Milano, racconta il Comune, è viva. Sempre di più. Una città che ha preparato un calendario – “Expo in città” – con 34.683 appuntamenti di varia natura e un milione e mezzo di persone che ha partecipato alle iniziative di maggio. Un altro indicatore di natura economica: CartaSì ha registrato un 16 per cento di operazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Come dire, il “pil” cresce. Ed Expo potrebbe aver contribuito a “scaldare” le carte di credito.
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