Farmacie comunali: a Trieste liste di nozze per sopravvivere

Il “Cedro” di piazza Oberdan e “Al cammello” del Viale brillano per le loro iniziative adottate per fonteggiare i tempi di crisi tra cui le medicine last minute
Silvano Trieste 10/01/2012 Piazza Oberdan, la Farmacia comunale accetta prenotazioni CUP
Silvano Trieste 10/01/2012 Piazza Oberdan, la Farmacia comunale accetta prenotazioni CUP

C’è una coppia a Trieste che per festeggiare i 50 anni di matrimonio non ha voluto da parenti e amici cristalli, argenti o quadri, ma ha fatto una lista di nozze assolutamente particolare. In farmacia. Cari, ci servono garze, pastiglie e shampo. Ma nella stessa farmacia si possono fare “liste” anche per nascite e battesimi. Un biberon, un pannolino, un giochino o anche più. Ci sono altri clienti però che buttano l’occhio su offerte altrettanto speciali: medicine “last minute”, a prezzo stracciato. E qualche altro va a comprare il latte artificiale per il bebé perché lo sconto è garantito, così come per i bambini fino a 12 anni e per gli over-65, per chi cerca creme e cosmetici in genere. È il nuovo profilo delle due farmacie comunali, “Al Cedro” in piazza Oberdan 2 e “al Cammello” in viale XX Settembre 6, che con novembre hanno ampliato l’orario di apertura e che sono sempre più “integrate” nelle attività dell’assessorato alle Politiche sociali cui sono state affidate dopo un periodo in cui, guadagnando non abbastanza, erano finite nel mirino del sindaco Cosolini, quasi propenso a venderle.

Non lo ha fatto, le due farmacie non sono in perdita, hanno un fatturato che l’assessore Laura Famulari quantifica in 1 milione all’anno circa, e tutto il guadagno va al Comune per nutrire i servizi che eroga, tanto che lo slogan “pubblicitario” che è stato pensato per “Cedro” e “Cammello” in questa serie di azioni di puro marketing è molto esplicito. Non solo “Promozioni”, “sconti”, “Cup” ma un fumetto che ricorda: “Se compri nella farmacia comunale investi nei servizi pubblici e nei servizi sociali del tuo territorio!!”.

«Le farmacie comunali apposta non sono state date in carico all’assessorato al Commercio - racconta Famulari -, le abbiamo dotate di funzioni sociali, per noi sono assieme alle tariffe dei servizi l’unica fonte di reddito. Ma non è solo questo: le vetrine vengono realizzate con manufatti dei centri diurni per disabili (la Barcolana, e adesso si stanno preparando quelle natalizie), e i loro prodotti vengono regalati come “gadget” oltre una certa spesa. La lista degli sconti - aggiunge l’assessore - è stata decisa per andare incontro alle fasce economiche più deboli in città».

Così ci si è inventati perfino il “last minute”, quello che market alimentari cominciano a fare seguendo le indicazioni di Andrea Segré e del suo “Last minute market” di cui Trieste è capofila in Italia. «Le medicine non sono proprio sotto scadenza - tranquillizza l’assessore -, ma si avvicinano alla data. Vendendole in offerta risparmiamo anche le spese di eliminazione del “rifiuto speciale”».

Entro l’anno dovrebbero essere annunciati altre promozioni e altri servizi di ambito sociale oltre a quelli garantiti adesso dalle due farmacie “in house”.

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