Fase 3 del piano vaccini in Fvg, presto al via le iniezioni per 66 mila under 79

Per le somministrazioni potranno essere reclutati anche i medici specializzandi. Mercoledì la firma dell’intesa Regione-Confindustria per le inoculazioni in fabbrica
Bonaventura Monfalcone-11.03.2021 Nuovo centro vaccinazioni-Centro anziani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.03.2021 Nuovo centro vaccinazioni-Centro anziani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE. Il Friuli Venezia Giulia si avvia verso la fase 3 della vaccinazione anti Covid. In settimana la Regione aprirà l’agenda per le persone fra 75 e 79 anni, che si potranno prenotare per l’iniezione del siero AstraZeneca. La prima dose è stata ormai inoculata alla maggioranza del mondo dell’istruzione e delle forze armate, come dimostra la decisione di sospendere per due giorni le vaccinazioni delle categorie dei servizi essenziali nel centro appena aperto a Monfalcone, dove gli appuntamenti per l’AstraZeneca sono ormai ridotti all’osso.

In regione non si è verificata la rinuncia di massa riscontrata in altri territori dopo il sequestro di un lotto di AstraZeneca a causa dei tre decessi sospetti avvenuti nei giorni scorsi in altre zone d’Italia. Il vaccino è stato destinato a precise categorie professionali e il primo ciclo va verso il completamento, ma il nuovo piano vaccinale del governo ha smesso di ragionare per ambiti professionali, preferendo concentrarsi sulle fasce anagrafiche. In Fvg può dunque partire l’attività rivolta ai 75-79 enni.

La campagna procederà ora su due assi. Con Pfizer e Moderna si continueranno a vaccinare i 70 mila ultraottantenni che si sono prenotati (su 108 mila) e che dovrebbero ricevere la seconda dose entro metà maggio. Con gli stessi vaccini verranno immunizzati in parallelo da aprile disabili, trapiantati, immunodepressi e altri soggetti fragili, di cui saranno vaccinati anche familiari e caregiver. «Completeremo la categoria degli ottantenni – dice il vicepresidente Riccardo Riccardi – e poi passeremo all’area della vulnerabilità: una platea di 44 mila persone, senza contare familiari e caregiver. In parallelo procederanno i richiami degli over 80».

Il secondo asse è quello rappresentato da AstraZeneca. Le autorità sanitarie ribadiscono la sicurezza del vaccino e in Fvg si registra solo qualche caso di disdetta dopo il sequestro delle ultime cinquanta fiale delle 5 mila arrivate in regione nel lotto sospetto. In regione non si sono verificate cancellazioni di massa, come avvenuto sabato a Treviso, dove un migliaio fra insegnanti e agenti ha rinunciato alla somministrazione, spesso senza preavviso, provocando il rischio di sprecare dosi ormai pronte all’iniezione. Tanto la Regione quanto i sindacati della scuola e delle forze dell’ordine non registrano rinunce estese: la responsabile della Cisl Scuola Tina Cupani nota che «chi era convinto della necessità di vaccinarsi per senso di responsabilità verso i familiari, i colleghi e gli studenti non ci ha ripensato».

La momentanea chiusura del centro vaccinale di Monfalcone non è insomma dovuta a sfiducia, ma a mancanza di prenotazioni, visto che le categorie dei servizi essenziali hanno quasi terminato il primo ciclo. Per non perdere tempo, dice Riccardi, «la Regione aprirà in settimana le prenotazioni ai 75-79 enni», che sono una platea di 66 mila. L’assessore alla Salute sottolinea che «l’AstraZeneca richiede una precisa anamnesi del soggetto, perché alcune patologie escludono la vaccinazione con il farmaco». Un 77 enne diabetico, ad esempio, dovrà rinunciare ad AstraZeneca e mettersi in coda per Pfizer o Moderna, dopo la conclusione del ciclo per gli over 80 e i pazienti con fragilità.

Dopo quello di Monfalcone, mercoledì partiranno le attività del nuovo centro vaccinale di Gorizia. L’Azienda sanitaria spera di poter aprire a fine settimana anche la Centrale idrodinamica del Porto vecchio di Trieste. Ci lavoreranno presto anche i medici specializzandi, che «dovranno essere resi operativi in tempi rapidi per imprimere una forte accelerazione alla campagna di immunizzazione», dice Riccardi. Dopo gli accordi travati a livello nazionale e in regione, gli specializzandi potranno essere reclutati a tempo determinato per sei mesi. Università e Regione sperano che almeno 500 di essi possano aderire, fornendo una quantità di braccia importante ad un sistema in affanno, tanto più davanti all’aumento prevedibile dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva.

Mercoledì sarà infine siglato il protocollo tra Confindustria, Regione, sindacati Croce rossa e medici di famiglia, grazie al quale le imprese del Fvg si metteranno a disposizione a proprie spese per la vaccinazione dei dipendenti direttamente sul posto di lavoro, quando arriverà il momento delle fasce anagrafiche delle persone in attività. «Possiamo vaccinare in un mese e mezzo tutti i nostri dipendenti – dice il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti – in piena sicurezza grazie ai medici e alla Cri. Il turno dei lavoratori arriverà presto e abbiamo dimostrato di garantire la sicurezza negli stabilimenti con 75 mila tamponi di tracciamento che hanno evitato focolai. I vaccini siano ora messi a disposizione rapidamente». 

 

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