«Fecia di Cossato al museo del Porto: mancano i fondi»

Rossi Brigante (Istituto di cultura marittimo): contatti con la Regione ma no a impegni con la Marina senza i soldi
20040809 - ROMA - ECO - LAVORI PUBBLICI:BRIGANTE NUOVO PRESIDENTE AUTORITA'VIGILANZA. Una immagine di Alfonso Maria Rossi Brigante, che e' stato nominato presidente dell'Autorita' per la vigilanza sui lavori pubblici. Lo annuncia, in una nota, la stessa autorita' precisando che sono stati nominati consiglieri Alessandro Botto, Giuseppe Brienza, Luigi Giampaolino e Guido Moutier...MARIO DE RENZIS - ANSA - KRZ
20040809 - ROMA - ECO - LAVORI PUBBLICI:BRIGANTE NUOVO PRESIDENTE AUTORITA'VIGILANZA. Una immagine di Alfonso Maria Rossi Brigante, che e' stato nominato presidente dell'Autorita' per la vigilanza sui lavori pubblici. Lo annuncia, in una nota, la stessa autorita' precisando che sono stati nominati consiglieri Alessandro Botto, Giuseppe Brienza, Luigi Giampaolino e Guido Moutier...MARIO DE RENZIS - ANSA - KRZ

di Riccardo Coretti

Un buon futuro se si trova coesione e ci si concentra sulle proprie forze.

È questo il pensiero che esprime Alfonso Maria Rossi Brigante - da tre mesi ai vertici della Fondazione Istituto di cultura marittimo portuale di Trieste (Icmp), di cui l’Authority è socio unico – a chi gli chieda che cosa deve fare Trieste per crescere.

Si tratta di un'opinione quantomai rispettabile, considerando l'esperienza di un cosiddetto “servitore dello Stato” per il quale non sarebbero sufficienti un paio di articoli di giornale solo per illustrarne il curriculum vitae. Tanto per far capire di chi si parla, basterebbe spiegare che Rossi Brigante – nato a Roma nel 1934 - è stato impiegato al ministero dei Lavori pubblici a 18 anni. Poi la laurea a pieni voti in Giurisprudenza, l'abilitazione per la professione di avvocato, e successivamente un incarico di funzionario al ministero dei Trasporti.

Dal 1971 magistrato della Corte dei conti con innumerevoli incarichi vicini alla presidenza e su specifici temi trattati dalla magistratura contabile a livello nazionale. Ma anche (dal 2000 al 2004) capo di Gabinetto del ministero della Sanità, dal 2002 presidente di Sezione della Corte dei conti, dal 2004 membro e poi presidente (nominato dai presidenti di Senato e Camera) dell’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, poi ancora dal 2008 al 2009 Capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico.

Oggi Rossi Brigante è presidente della spa Gme (Gestore dei Mercati Energetici), la società alla quale è affidata l’organizzazione e la gestione economica del mercato elettrico. Un tanto per doverosa sintesi.

Presidente, al di là delle ultime novità, peraltro tutte da verificare, l'attenzione di Roma nei confronti di Trieste è sempre stata piuttosto scarsa. Perché il “farsi sentire” costituisce un problema?

I triestini devono concentrarsi su se stessi. Papà e mamma non ci sono più. Il nostro destino sta nelle nostre mani più che negli aiuti esterni. Sono rimasto colpito perché a Trieste c'è tanta intelligenza e ricchezza, ma forse manca un collante.

Quale strada dovrebbe prendere la città, considerando che la quota di Pil locale riservata alle attività collegate ai servizi arriva all'80 per cento?

È una domanda impegnativa, anche se conosco Trieste sin dalla fine degli anni Sessanta. Devo dire, però, che dopo il mio ritorno non ho trovata la città molto cambiata nel tempo. Credo che questo capoluogo possa avere un futuro se trova coesione: è un lavoro da fare.

Intanto, cosa sta facendo l'Istituto di cultura marittimo portuale di Trieste d cui lei è alla presidenza?

Intanto sta restaurando la vecchia centrale idrodinamica, che verrà in seguito allestita con documenti e reperti provenienti dall'Autorità portuale. Sta poi per partire la ristrutturazione della sottostazione elettrica: si tratta insomma dei due edifici che si sono stati affidati.

Qua li sono i nodi che restano ancora da sciogliere per l'Icmp e a che punto è oggi l'iter necessario per riuscire a portare in Porto vecchio il sommergibile Fecia di Cossato?

Ho già preso accordi con lo Stato maggiore della Marina che si è dimostrato disponibile per quanto riguarda il Fecia di Cossato. Noi però dovremmo provvedere alla bonifica dell'amianto che è ancora oggi contenuto nel sommergibile, previa sottoscrizione di una convenzione. Mancano però le risorse finanziarie, ovvero quei tre milioni di euro che risultano necessari per mandare avanti le pratiche. Sono in contatto con la Regione Friuli Venezia Giulia, ma non prendo impegni con la Marina militare se non c'è certezza del finanziamento, in caso contrario scadrebbe il tempo limite della convenzione che è ancora da firmare.

A proposito di Porto vecchio, secondo la sua opinione in che modo bisogna muoversi per risolvere il problema del Punto franco che al momento attuale sembra limitarne l'utilizzo?

Credo che il Punto franco rappresenti una grande occasione per il porto di Trieste, ma poco sfruttata. Io non sono un esperto in materia, ma spero che si mettano in atto le procedure già ipotizzate da parte di enti locali e istituzioni sul territorio.

Da quando è a Trieste, lei ha avuto contatti in città con vertici politici economici? Magari con qualcuno desideroso di sfruttare, in senso buono, la conoscenza che lei ha della vita pubblica?

Ho avuto occasione di parlare con qualcuno e ho sentito interesse e disponibilità. Adesso vedremo, io sono in città soltanto da un paio di mesi ma sono fiducioso e ottimista perché abbiamo un buon progetto.

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