Ferì a coltellate un ragazzo, pena di due anni

La condanna inflitta a un punkabbestia. Lite innescata dal lancio di un pacco di pasta
Silvano Trieste 05/04/2012 Via Ponzanino 16, accoltellamento dopo lite
Silvano Trieste 05/04/2012 Via Ponzanino 16, accoltellamento dopo lite

Due anni di reclusione. È questa la pena alla quale il giudice Luigi Dainotti ha condannato in abbreviato Francesco Nardini, 32 anni, un punkabbestia che aveva accoltellato un altro ragazzo dopo una furiosa lite.

L’episodio si era verificato nello scorso mese di aprile a San Giacomo. Ma una ragazza abitante della casa aveva filmato l’aggressione. E quelle immagini hanno fatto condannare il punkabbestia per lesioni gravi. Il giudice ha sostanzialmente accolto le richieste del pm di una pena a tre anni. Il difensore Stefano Briscik ha invocato il minimo della pena.

Tutto era durato un paio di minuti. Nelle immagini si vede chiaramente la lama luccicante che colpisce due volte al fianco destro Roberto Secoli, 31 anni. Poi il ferito, nonostante le lesioni, riesce addirittura ad andarsene dopo essersi infilato sulle spalle lo zainetto. Una ragazza che era con i due punkabbestia urla spaventata e poi va via accompagnando l’accoltellatore nel suo appartamento.

Il ferito era stato raggiunto dopo poco e trasportato a Cattinara da un'ambulanza del 118 e quindi sottoposto a un delicato intervento chirurgico

Gli agenti della squadra volante erano giunti in via del Ponzianino avvisati proprio dalla “testimone del telefonino” che aveva consegnato ai poliziotti la memoria con il video dell'aggressione. Ha anche raccontato l'accaduto. Ma le sue parole erano state ben poco di fronte alla crudezza delle immagini. L’episodio si era verificato in una delle androne che conducono ai portoni d'ingresso del nuovo complesso residenziale di via Ponzianino - dove vivono Nardini e la sua compagna - e che s’affacciano sulla retrostante via del Muraglione. Era passata da poco la mezzanotte. Secoli aveva chiesto a Nardini se poteva dargli, visto che la dispensa di quest'ultimo era soltanto qualche metro più sopra, un pacco di pasta. Se la sarebbe cucinata nella sua casa, poco distante, in zona Ponziana. Nardini era salito, forse controvoglia, e aveva gettato il pacco dalla finestra che era piombato sul cane di Secoli. Il quale non l’aveva presa bene. Ne era nata tra i due una lite verbale, dapprima fra strada e finestra, poi vis-à-vis. D’un tratto, Nardini aveva estratto un grosso coltello da cucina. Due colpi erano stati vibrati, come detto, sulla parte sinistra del corpo della vittima, non troppo distanti dal cuore. Nell'impatto col costato la lama si era spezzata. Non pago, Nardini aveva mirato col coltello monco alla testa di Secoli, ferendolo prima a un braccio e poi a un orecchio, strappandone persino un pezzo. (c.b.)

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