Fermato con un falso De Chirico in auto

Bloccato a Villesse dai carabinieri, l’uomo aveva esibito anche un certificato di autenticità

Nelle vicinanze di Villesse, nell'ambito dei servizi di prevenzione alla circolazione stradale, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile (Norm) della compagnia di Gradisca D’Isonzo hanno controllato una autovettura condotta da un cittadino italiano, V.D. di 37 anni, residente a Ferrara. Nel bagagliaio della sua auto è stato trovato un quadro ascrivibile al maestro Giorgio de Chirico, principale esponente della pittura metafisica. Assieme alla tela c’era anche una dichiarazione di autenticità, di cui però l’uomo non era riuscito a fornire giustificazioni plausibili in ordine alla provenienza ed alla destinazione. L'opera dal titolo “Autoritratto con piazza d'Italia”, un olio su tela di dimensioni 60x50,5 centimetri verosimilmente risalente agli anni Sessanta, è stata posta sotto sequestro per i dovuti approfondimenti, delegati dalla Procura della Repubblica di gorizia al Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Venezia.

Oggi, a distanza di quasi due mesi, sono giunti gli esiti degli accertamenti svolti presso la “Fondazione Giorgio Isa de Chirico” di Roma, massimo ente di studio sulle opere dell'artista, che hanno certificato la falsità sia del quadro, con le firme apocrife dell’autore, che della dichiarazione di autenticità. Le opere di Giorgio de Chirico autentiche attualmente raggiungono quotazioni di mercato anche di varie centinaia di migliaia di euro, da cui ne deriva un fiorente mercato del falso.

Ai danni del ferrarese è scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di ricettazione di un'opera d'arte contraffatta. Le opere che de Chirico dipinse prima della costituzione della Metafisica erano definite enigmatiche, a Ferrara nel 1917. I suoi soggetti erano ispirati dalla luce del giorno delle città mediterranee, ma ha poi rivolto gradualmente la sua attenzione agli studi su architetture classiche. Le opere realizzate dal 1915 al 1925 sono caratterizzate dalla ricorrenza di architetture essenziali, proposte in prospettive non realistiche immerse in un clima di trascendenza e spettralità. Nei vari interni metafisici furono dipinti in quegli anni oggetti totalmente incongrui rispetto al contesto (ad esempio una barca a remi in un salotto) vengono rappresentati con una minuzia ossessiva, una definizione tanto precisa da sortire un effetto contrario a quello del realismo.

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