Fidanzati morti in Istria, spazzacamino sotto accusa

PARENZO. È lo spazzacamino il colpevole della tragedia accaduta nell'agriturismo Milena di Mondellebotte, presso Visignano, nella quale hanno perso la vita due giovani fidanzati del circondario, uccisi dal monossido di carbonio. Questa, almeno, è la conclusione della Procura comunale di Pola che, al termine dell'inchiesta nei confronti dell’uomo, ha sollevato il capo di imputazione presso il Tribunale. Gli viene contestato il reato contro la sicurezza generale: se riconosciuto colpevole, rischia fino a otto anni di carcere.
A renderlo noto è stata la Procura stessa, senza peraltro rivelare l'identità dello spazzacamino, che a quanto appreso in via ufficiosa ha 24 anni. Il 18 luglio del 2015 - così l'accusa - come dipendente della ditta Dimso di Cavle, nel fiumano, l’uomo aveva effettuato dei lavori nell'agriturismo senza però controllare l'efficienza del camino collegato alla caldaia a gas del sistema di riscaldamento centrale. In base alle norme vigenti, avrebbe dovuto avvertire l'azienda fornitrice di interrompere l’erogazione del gas fino a quando non fosse stato accertato che tutto era in ordine. Il camino evidentemente fuori regola è rimasto così fino al giorno della tragedia, il 25 ottobre 2015. Quella sera i due fidanzati Lara Nikoli„ 22enne di Varvari e Patrik Blasko di Parenzo si erano ritirati in una stanza dell'agriturismo per passarvi la notte. Il monossido di carbonio li ha uccisi nel sonno. Le perizie hanno accertato che il gas era fuoriuscito dalle prese della corrente e dalla griglia del climatizzatore dopo essersi infilato nelle condutture dei cavi elettrici collegate col vano caldaia.
Intanto la ditta Dimso, che il 20 febbraio 2015 aveva firmato il contratto di concessione di 10 anni per la pulizia dei camini nel Comune di Visignano, nega qualsiasi responsabilità per la tragedia. E al Tribunale comunale di Pola è in corso il procedimento giudiziario che le famiglie Nikoli„ e Blasko hanno avviato contro il proprietario dell'agriturismo Djordje Stefanov e la società assicuratrice Grawe, ai quali chiedono il risarcimento di 1,8 milioni di euro per danni psichici.
La sera di sabato 24 ottobre 2015 Patrik e Lara, prossimi al matrimonio, erano tra gli invitati al banchetto nuziale degli amici Zoran Stupar e Ana Lugarov nel ristorante dell'agriturismo. Dopo la festa, come concordato, ai 18 invitati era stato offerto di trascorrere la notte nelle stanze invece che mettersi subito in viaggio per il rientro a casa. L'appuntamento successivo per tutti era stato fissato per le 9.30 della mattina successiva, per fare colazione insieme. Ma i due giovani a quell’appuntamento non si sono mai presentati. (p.r.)
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