Filma due cani a Valmaura, viene aggredito

Poteva davvero finire peggio il faccia a faccia che un trentottenne triestino ha avuto domenica sera, attorno alle 18 e 30, con due cani lupo. Si chiama Lorenzo Botteghelli, architetto di professione. Stava passeggiando nei pressi di via dell’Istria, in via Fonte Oppia, nei dintorni nel cimitero, quando ha notato i due esemplari a pochi metri da sé. Spinto dalla curiosità, si è avvicinato e ha immortalato l’intera scena con il proprio smartphone.
Un azzardo. Perché le due bestiole, che si muovevano liberamente e senza collare, non devono aver gradito. Hanno iniziato a inseguirlo e intorno, in una strada così desolata, non c’era nessuno. L’uomo ha cercato di darsela a gambe ma è stato raggiunto in pochi metri. Provvidenziale, come si vede dalle immagini, l’intervento di un’automobile, un’Audi nera, che stava sopraggiungendo in quel momento. Non fosse comparsa l’auto, con i fari e il rumore del motore, forse avremmo narrato un altro epilogo.
«Non hanno mai abbaiato, ma quando mi sono fatto avanti per riprenderli con il cellulare – racconta Lorenzo Botteghelli – mi hanno rincorso per attaccarmi». L’uomo non ha ferite, è solo scivolato nel tentativo di scappare. «Non mi hanno morso perché quella macchina è arrivata al momento giusto e i cani, quando l’hanno vista, se ne sono andati. Ma ho preso parecchia paura».
Ammette l’errore: «Avrei dovuto chiamare la polizia, forse. Ma non mi è venuto in mente». La scena non è finita lì. Perché a bordo dell’auto c’era la signora Sara De Carli, lei con il figlio. La donna, guarda caso, è esperta di cani.
Ricorda: «Abbiamo visto quell’uomo che stava urlando con i cani quasi addosso. Ci siamo accostati – ripercorre – e mio figlio dal finestrino ha urlato per farli scappare. Ho riconosciuto la razza perché me ne intendo visto che ho un allevamento: sono due pastori cecoslovacchi».
Pure la signora ha tentato di avvicinarli, utilizzando un guinzaglio che teneva in auto. «Fosse stata un’altra razza li avremmo presi e portati al canile – riflette – ma quando siamo scesi la femmina ha provato ad aggredirci. Quindi abbiamo telefonato al canile che è proprio lì vicino, in via Orsera, e ci siamo andati pure di persona, ma nessuno ha risposto. Poi una ragazza che abita lì da quelle parti ha detto che li avrebbe fatti entrare dal cancello di casa sua che se ne sarebbe occupata. Allora siamo andati via».
Non erano randagi. «A Trieste il randagismo non esiste – osserva Nicola Bressi, zoologo del Comune – più facile che abbiano saltato oltre la recinzione di un’abitazione per farsi un giro». Mistero sul proprietario: non risulta alcuna denuncia di scomparsa o smarrimento. Mistero pure sul destino dei due cagnolini: cosa ha fatto la giovane che li ha presi?
(g.s.)
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