Finalmente il bando per il Lido Staranzano avrà lo stabilimento

Tiziana Carpinelli / STARANZANO
C’è molto di più oltre a una distesa di sabbia che si allunga fin quasi al largo, caratterizzata da fondali bassissimi e acque placide. Il Lido di Staranzano può essere uno stabilimento a tutti gli effetti, con pari dignità e soprattutto offerta rispetto alle vicine spiagge monfalconesi: Marina Julia e Nova. Il Comune ci crede e, pur in ritardo rispetto alle date attese, in parte rinviate anche a causa della pandemia, ha finalmente indetto il bando per l’affidamento in concessione delle aree demaniali marittime con finalità turistico-ricreative che ricadono nella propria fetta di litorale.
Per dare possibilità di ammortamento degli investimenti (non pochi visto lo stato all’anno zero o quasi) l’ente prevede un contratto di durata minima di due anni, ma prorogabile fino al 31 dicembre 2025. Da parte dell’aspirante gestore sarà possibile individuare autonomamente il tratto, di forma rettangolare o comunque regolare, e richiedere fasce di demanio ricomprese tra i 5 metri dalla battigia, sul fronte mare, e il limite interno, sempre però su territorio comunale. Le consegne delle aree saranno poi soggette al pagamento del canone concessorio, così come previsto dalle norme statali e regionali vigenti. Tale cifra verrà logicamente quantificata in base alla richiesta formulata, alla tipologia d’intervento e all’iniziativa economica proposta, nonché in ragione delle strutture necessarie, al momento del rilascio dell’atto. A ogni modo dovrà essere sempre garantita una zona di arenile libero al transito, e non solo di chi fruirà dello stabilimento, pari a 5 metri dalla linea di battigia.
Quanto agli oneri a carico del futuro gestore del Lido di Staranzano dovrà fornire gratuitamente per l’area di pertinenza pulizia, sorveglianza, salvamento e servizi igienici. Pure la rimozione e smaltimento delle alghe spiaggiate nel tratto di arenile assegnato, altresì nei 5 metri di battigia libera prospicienti. L’ente fissa precisi paletti: un wc per ciascun sesso e una doccia ogni 150 ombrelloni (a quattro getti se sono 200); una cabina spogliatoio ogni 100 ombrelloni. E nel caso si posi un numero di ombrelloni inferiore, sarà comunque obbligatoria la presenza minima di una toilette, doccia e cabina spogliatoio. Quest’ultima di dimensioni pari almeno a un metro per 1,20 e altezza 2,30. Va da sè, ma viene comunque specificato nel capitolato, che l’uso di toilette, spogliatoi e doccione deve essere consentito a tutti i frequentatori, occasionali o habitué, della spiaggia, pur se i medesimi non usufruiscono dei servizi in genere o di lettini e ombrelloni. L’amministrazione inoltre pretende che fino a un sesto della superficie in concessione sia destinato ad area attrezzata per gioco e svago, mentre la distanza minima tra due chioschi-bar deve essere di 100 metri.
Tra i vari obblighi, quello del servizio di assistenza bagnanti, con la presenza continua di un adeguato numero di addetti, muniti di brevetti idonei e validi, che non potranno essere impiegati in altri servizi diversi dal salvamento. Il gestore del Lido si dovrà poi dotare del materiale di primo soccorso e sicurezza in conformità alle direttive della Capitaneria di Porto e di altri organi preposti, nonché del materiale igienico per i servizi. Della pulizia giornaliera dell’arenile di competenza, compresa la porzione non oggetto dei servizi, si è detto, in più è da ottemperarsi l’acquisto e posa della segnaletica a mare e di sicurezza, oltre alle pedane per l’accesso al mare dei disabili. Insomma, il Comune immagina un Lido davvero alla porta di tutti. —
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