Fiume di denaro per l’Isonzo, 82 milioni

Isonzo uber alles. Se stilassimo una classifica riguardo alle più consistenti risorse destinate, negli ultimi anni, ad un unico obiettivo: ebbene stravince il fiume “sacro alla patria”. Fra opere fatte e da fare, al di qua e al di là del confine, emergono stanziamenti per... 82 milioni di euro. Un record. E l’obiettivo è sempre il medesimo: rendere il fiume balneabile e sfruttabile turisticamente.
Iniziamo dai lavori già fatti. In Slovenia è attivo ormai da qualche mese il nuovo depuratore transfrontaliero di Sempeter Vrtojba che serve complessivamente più di 50mila utenze. Sono stati realizzati ben 11 chilometri di rete fognaria e un depuratore costruito con la migliore tecnologia a disposizione, quella cosiddetta “a membrane”. Dopo il necessario periodo di rodaggio, l’acqua, concluso il ciclo di depurazione, avrà le caratteristiche chimico-fisiche per essere balneabile e verrà rilasciata nel torrente Vertoibizza (Vrtojbica), che poi sfocia nel Vipacco. Tutti questi interventi sono stati realizzati dalla società Vodovodi, su mandato dei Comuni di Nova Gorica, Sempeter-Vrtojba e Miren-Kostanjevica. Costruito nella zona artigianale tra Sempeter e Miren, l’impianto è costato 41 milioni di euro (Iva esclusa), di cui 28 milioni arrivati dal Fondo di coesione europeo, 5 milioni da finanziamenti statali e 7 milioni dai tre Comuni interessati. Oltre alle acque del Corno, l’impianto riceve anche quelle provenienti dalle fognature di Sempeter Vrtojba, di Nova Gorica e delle comunità limitrofe. Una volta depurate, le acque finiscono nella Vertoibizza (Vrtojbica), torrentello che affluisce poi nel Vipacco. A regime, l’azione del depuratore consentirà di abbattere in maniera definitiva i livelli di inquinamento sia dell’Isonzo che del torrente Corno.
E veniamo all’altro mega-investimento: questo da parte italiana. L’Isonzo, grazie alla realizzazione della nuova Dorsale (o Tubone, che dir si voglia), sarà tutto ripulito e gli depuratori esistenti non verranno assolutamente smantellati ma si trasformeranno in depuratori di massima piena. «Banalizzando al massimo - spiega il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta - diventeranno dei serbatoi di contenimento in caso di ingrossamento delle acque». Il nuovo collettore fognario si estenderà per 24 chilometri. La gara per il nuovo depuratore di Staranzano, al netto dei ricorsi, è già stata assegnata, «mentre quelle per i lotti nord e sud della dorsale lo saranno nella seconda parte di quest’anno, con i cantieri che partiranno assieme nel 2017», ha spiegato di recente il direttore di IrisAcqua, Paolo Lanari.
La nuova Dorsale fognaria servirà 141mila abitanti (contro gli attuali 62mila) e prevede in primis il potenziamento del depuratore di Staranzano e la costruzione di un collettore fognario da 24 chilometri tra Gradisca e Staranzano (Dorsale sud, 13 chilometri) e tra lo stesso depuratore di Bistrigna e Gorizia (Dorsale nord, 11 chilometri). Il progetto, ricordiamolo, mira alla tutela ambientale del fiume Isonzo e della baia di Panzano.
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