Flash mob al liceo Einstein contro l’intolleranza razziale

CERVIGNANO. Un flash mob contro ogni forma di razzismo. Gli studenti del liceo Einstein di Cervignano dicono “no” all’intolleranza razziale, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato l’ist...

CERVIGNANO. Un flash mob contro ogni forma di razzismo. Gli studenti del liceo Einstein di Cervignano dicono “no” all’intolleranza razziale, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato l’istituto superiore. Qualche giorno fa, in una classe del liceo, erano state incise, su una lavagna, alcune svastiche e una scritta a sfondo razzista. Il preside, Aldo Durì, aveva subito stigmatizzato l’accaduto. Ora scendono in campo gli studenti. Domani mattina, durante la ricreazione, gli alunni disegneranno una grande svastica su un supporto di polistirolo che attaccheranno al muro. «Ad uno ad uno – dice il dirigente – copriranno il supporto con pensieri, frasi e slogan contro il fascismo, il nazismo e il razzismo, fino ad occultare e far sparire l’orribile simbolo. La scritta razzista apparsa sulla lavagna di una classe del liceo ha suscitato sconcerto e indignazione tra i ragazzi, che hanno deciso di reagire. Il contesto informale in cui s’inserisce la rappresentazione contribuisce a rafforzare la spontaneità dell’evento. La rapidità con cui si svolge rende non meno significativa e potente l’idea che si vuole esprimere. I nostri ragazzi non solo praticano nel quotidiano la convivenza multiculturale, ma al momento opportuno sanno mobilitarsi autonomamente per affermare i valori della tolleranza, del rispetto reciproco e della democrazia. Chi ha compiuto l’atto di vandalismo a sfondo razzista deve comprendere che le sue idee, dettate da ignoranza e fanatismo, non troveranno mai terreno fertile nel nostro liceo».

Carla Di Bert, che insegna scienze umane, aggiunge: «È bastato dialogare con i ragazzi per immaginare un’azione che potesse inviare un messaggio netto di rifiuto della violenza e del razzismo. La finalità del flash mob, che metteranno in scena è semplice quanto profonda. Implica la volontà di esprimere l’adesione ai valori della democrazia e dell’uguaglianza in virtù di uno strumento di partecipazione attiva facilmente gestibile per la velocità d’azione. Ai simboli e alle frasi di odio comparsi su una lavagna del liceo, gli studenti sapranno contrapporre frasi e gestualità dettate dal senso del rispetto reciproco delle differenze culturali, religiose, etniche».

Elisa Michellut

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