Fogar: «Più cultura nei rioni per rilanciare gli spazi abbandonati»

È la cultura il tema affrontato dalla lista Trieste Verde nel consueto incontro settimanale svoltosi ieri mattina nella sede del Circolo Miani di via Valmaura. «Trieste oggi si vanta di essere una città colta - ha sottolineato Maurizio Fogar, portavoce della lista - dimenticandosi che questa, seppur con la “c” maiuscola, non è altro che una cultura accademica e baronale, circoscritta ai soliti noti salotti quali i teatri Rossetti, Verdi, Contrada e altre realtà di nicchia, come certe istituzioni museali o qualche raro evento di discutibile efficacia». Un tipo di cultura perciò lontana dai quartieri periferici cittadini i quali, viceversa, rappresentano la spina dorsale di una comunità. «Si confondono quelle che sono le culture di nicchia con i palchi del teatro Verdi che rimangono di generazione in generazione ad uso e consumo delle stesse famiglie. Perciò - prosegue Fogar - o ci si rende conto che la cultura è la base fondamentale della comunità che vive sul territorio oppure è destinata a rimanere per pochi».
Come fare quindi per riportarla nei rioni? «Esistono nei quartieri cittadini degli spazi pubblici abbandonati e lasciati al degrado con un danno erariale incalcolabile - questa la convinzione di Fogar -. Si tratta di auditorium, sedi di circoli inutilizzate che si trovano sparse nei rioni. Una di queste strutture si trova all’interno della direzione del terzo distretto sanitario di Valmaura e giace abbandonata da vent’anni. Tornare ad utilizzare questi spazi vuoti contribuirebbe a rilanciare i rioni anche da un punto di vista culturale andando al contempo a salvare aree desinate altrimenti al degrado».—
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