Fondo Ravignani e Caritas: Diocesi in aiuto ai cittadini

Un intervento straordinario della Cei e la generosità dei cittadini hanno messo in sicurezza il bilancio consuntivo consolidato 2020 della Diocesi. Che chiude a +4.589 euro.
Il documento riferisce di 2.271.705 euro di uscite (erano state pari a 2.184.207 nel 2019), a fronte di 2.276.294 euro di entrate (2.179.019 nel 2019). Nella relazione che accompagna il bilancio della Curia Diocesana e firmata l’8 novembre scorso dall’economo, monsignor Pier Emilio Salvadè, viene indicato come il 2020 abbia «comportato particolari effetti nella situazione economico e gestionale della Diocesi, considerata la situazione endemica causata dal Covid-19, che ha colpito le Parrocchie ed i cui riflessi si propagano anche nell’anno in corso. In questa situazione – continua – è necessario sottolineare l’intervento della Cei che ha ritenuto di intervenire con un contributo straordinario che ha consentito un concreto aiuto alle Parrocchie in difficoltà e contribuito alle esigenze caritative». Il contributo straordinario della Cei è stato di 340 mila euro.
Determinante poi il contributo di 1.299.045 euro – cifra che non si discosta da quella versata nel 2019 – trasferito alla Diocesi e relativo all’8 per mille. A dare un sostegno all’attività sono stati anche i 502.492 euro derivanti dalle attività diocesane, in cui rientrano, ad esempio, i tributi derivanti dal rilascio di certificati di matrimonio, servizi caritativi, pastorali e missionari. I cittadini, poi, non si sono tirati indietro. E nell’anno della pandemia hanno elargito alla Diocesi 162.534 euro, oltre 10 mila in più rispetto al 2019, a cui si sommano 71.301 euro derivanti da un lascito ereditario.
Alla Caritas sono stati invece devoluti 352.707 euro: una cifra che supera di 89.155 euro quella indirizzata alla stessa realtà l’anno precedente, e che testimonia la fiducia che i triestini ripongono nel suo operato. Merita un capitolo a parte il Fondo Ravignani, voluto dal vescovo Giampaolo Crepaldi nell’anno della pandemia per dare risposte a interventi di prima necessità per le famiglie particolarmente bisognose. Ai 100 mila euro destinati al Fondo dalla Diocesi, nel 2020 se ne sono sommati ulteriori 30 mila devoluti dai privati. Con quel “tesoretto” che continua a venire alimentato, si aiutano prevalentemente famiglie che si rivolgono alle parrocchie così come alla Caritas per chiedere un aiuto per pagare l’affitto di case Ater o bollette. E a bussare alla porta sono persone molto più giovani rispetto al periodo pre-Covid. Va precisato che per gli anni 2020 e 2021, la Diocesi ha deciso di non percepire lo stabilito 3% delle offerte raccolte dalle singole Parrocchie. I redditi da locazioni, dove ad incidere è anche la locazione del piano terra dell’ex chiesetta dei Santi Sebastiano e Rocco in Cavana, sono di 127.475 euro, con un incremento di oltre 11 mila euro dal bilancio precedente.
Sul versante “uscite” pesano, tra le varie voci, quella per i costi di attività e produzione di servizi, 618 mila euro, e quella per il personale passata dai 147.484 euro del 2019 ai 163.395 del 2020, a fronte di un’unità lavorativa in più. 360.037 euro sono poi stati utilizzati per sostenere il bilancio della Caritas. Per gli ultimi sei mesi di pubblicazioni di Vita Nuova, il settimanale che dopo un secolo di storia nel giugno 2020 le ha sospese per ragioni economiche, sono stati impegnati 78.931 euro. Seimila e 300 euro, invece, sono serviti a sostenere Radio Trieste. Salvadè scrive di «perduranti incertezze» e, alla luce dei primi mesi del 2021, di una «situazione con prospettive finanziarie da considerare e valutare molto attentamente». —
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