Frode informatica nuova accusa per Paliaga

Il pm Milillo accusa l’ex titolare dell’agenzia di viaggi “Look&Go” di essersi impossessato dei codici delle carte di credito di ignari clienti

di Corrado Barbacini

e Tiziana Carpinelli

Nuova grana per Marco Paliaga, l’ex titolare dell’agenzia “Look&Go” di via Garibaldi 64, che prenotava vacanze fantasma e incassava i soldi direttamente sul proprio conto corrente, lasciando i clienti a terra anziché su un’esotica spiaggia. Lo accusa di frode informatica il pm Giorgio Milillo. Il magistrato triestino ha appena chiuso un fascicolo su una vicenda di carte di credito utilizzate da Paliaga, 34 anni, residente a San Canzian d’Isonzo, all’insaputa dei titolari della tessera per pagare i viaggi di altri clienti dell’agenzia.

Dalle indagini è emerso che nell’aprile del 2010 si era impossessato dei codici della carta di credito Diners intestata al commerciante di Pieris, Carlo Zanolla, 33 anni. I codici erano stati utilizzati per pagare un soggiorno alle isole Mauritius di una coppia in viaggio di nozze e per l’acquisto di altri tre biglietti aerei. Il soggiorno all’hotel “Le Meridien” di Pointe Aux Pimets era stato pagato qualche mese prima in contanti dai due futuri sposi. Ma una volta giunti nell’albergo il portiere aveva invece comunicato loro la necessità di saldare il soggiorno, la cui spesa non era stata coperta. Così Paliaga, nel frattempo contattato dai novelli coniugi, aveva sanato la situazione utilizzando la carta di credito di un altro inconsapevole cliente. La stessa procedura, stando alle indagini, era stata adottata anche per un soggiorno a Sidney e per un altro viaggio in Puglia. Ad accorgersi della frode era stato il commerciante Carlo Zanolla, che si era trovato nel proprio conto corrente bancario un addebito di 2845 euro e 33 centesimi relativo a viaggi e soggiorni effettuati da altre persone. Di qui la denuncia e l’avvio delle indagini da parte del sostituto procuratore Giorgio Milillo.

«Per la verità - ha spiegato Zanolla - ad avvisarmi che c’era qualcosa di anomalo era stato il gestore della mia carta di credito, il quale aveva riscontrato ad aprile gli anomali addebiti. In precedenza, per un viaggio a Praga, avevo usato la tessera all’agenzia “Look&Go” ed evidentamente il Paliaga aveva tirato giù i numeri della card: per le prenotazioni online, infatti, è sufficiente inserire i codici. Non avrei mai immaginato che potesse accadermi una cosa di questo tipo: conoscevo il titolare dell’agenzia, mia madre vi si era già rivolta per una vacanza a Santo Domingo e tutto era filato liscio. Naturalmente mi sono rivolto alle forze dell’ordine e ho denunciato l’accaduto. E pensare che la mia carta era stata usata per coprire anche il biglietto di un carabiniere, che aveva già versato la sua quota in contanti! Per fortuna l’assicurazione della carta di credito mi ha rimborsato e dunque non ho avuto conseguenze, ma so che altri sono stati meno fortunati».

Paliaga è stato già denunciato dalla Gdf per truffa, appropriazione indebita, falsità in scrittura privata e indebito utilizzo di mezzi di pagamento. Il giro d’affari è di 100mila euro. L’azienda individuale è altresì risultata da 2 anni sconosciuta al fisco, per un evasione nelle dichiarazioni reddituali di 2 milioni. Intanto continuano a emergere nuove storie, come quella di Michele Carozzo, cliente storico della “Look&Go”, che ha avuto la spiacevole sopresa di ritrovarsi con una quindicina di biglietti prenotati ma non coperti: «Quasi per caso la nostra comitiva (appassionati di immersioni del Coralsub) ha scoperto che il conto dell’Alitalia non era stato saldato, nonostante la cifra pattuita fosse stata sborsata: più volte abbiamo sollecitato Paliaga, ma ogni volta ci rifilava una prenotazione del volo, puntualmente non coperta. Alla fine ce l’abbiamo fatta a ottenere dei biglietti veri, ma qualche mese dopo ho scoperto che i costi erano stati addebitati a un’altra agenzia di San Vito al Torre, che minacciava di bloccarci il viaggio richiedendo a noi il versamento di quanto quell’attività aveva pagato. Essendo in possesso di regolare ricevuta ci siamo sempre rifiutati di versare altre somme e alla fine siamo riusciti a partire».

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