Fronte contro l’offensiva di Ikea

A Cervignano Comune e Confcommercio studiano strategie per resistere al futuro megacentro
Di Elena Placitelli
ANTEPRIMA Cervignano varie
ANTEPRIMA Cervignano varie

CERVIGNANO. Comune e Confcommercio uniti per resistere all’offensiva del megacentro Ikea. «Qualità e massa critica sono gli unici salvagenti cui Cervignano, Palmanova e Gradisca si potranno aggrappare per sopravvivere alla concorrenza del “Villesse shopping”», il primo centro commerciale italiano gestito direttamente dal colosso svedese. Parole sia del presidente della Confcommercio mandamentale, Cristiano Perosa, sia dell’assessore di Cervignano, Ivan Snidero, quest'ultimo naturalmente per quel che attiene il suo Comune d’appartenenza. Dopo il colpo pesante che l’Outlet Village ha dato ai centri della Bassa friulana, i piccoli commercianti di Cervignano e Palmanova temono che l’ampliamento dell’Ikea dia loro il colpo di grazia. Da settembre 2013, d'altronde, lo store Ikea prevede di farsi affiancare da altri 90mila metri quadrati, distribuiti fra 182 negozi e l’ipermercato della Coop Nordest.

Il piccolo commercio come può sopravvivere? Una domanda che Comune, negozianti e Confcommercio si devono porre, a maggior ragione oggi che siamo nel pieno di “Terra & Fiume”, la kermesse di primavera fatta per attrarre visitatori nel capoluogo della Bassa.

«Ho parlato con diversi commercianti – ammette l’assessore Snidero appena riconfermato -. La grande distribuzione che sta per nascere a Villesse fa paura. Di fronte a un’area commerciale grande come la caserma Monte Pasubio, dobbiamo rispondere con la qualità del servizio e del prodotto. Secondo le statistiche dell’ufficio commercio di Cervignano, le chiusure dei negozi sono sempre compensate da nuove aperture. Segno che ai commercianti piace investire a Cervignano, anche se le contrazioni del fatturato sono innegabili: dopo due anni l’attività sfonda oppure sei costretto a chiudere. Cervignano rimane capoluogo dei servizi, commercio compreso. La ricetta giusta? Unitarietà di intenti, marketing territoriale, pedonalizzazione di via Roma, nuovi arredi urbani e altri punti di sosta». «Insomma, il centro commerciale naturale del nostro Pisus – chiosa Snidero ,- dovremo portarlo avanti con o senza il finanziamento della Regione». L’affondo della Confcommercio: «Siamo da sempre contrari a questi mega centri – insorge Perosa –, seguono logiche che evidentemente non riusciamo a stemperare: avevamo promesse dalla Regione, sia da Illy sia da Tondo, che questo centro si sarebbe sviluppato mantenendo l’equilibrio tra piccola e media distribuzione. Considerando le metrature, queste promesse non sono affatto state mantenute. A questo punto – riprende – Cervignano, Palmanova e Gradisca subiranno dei contraccolpi mettendo a rischio sia l’occupazione dei negozi sia la loro stessa esistenza. Se c’è una soluzione – chiosa - sta nella qualità e nella capacità di trovare una strategia con le amministrazioni comunali per far rimanere appetibili e visitabili i centri urbani della Bassa dal punto di vista turistico, commerciale e culturale». Intanto “Terra & Fiume”, in programma fino a domani sera, oggi alle 21 prevede il concerto in piazza dei Playa Desnuda.

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