Fronte dei sindaci a difesa della Selex Es

Gli amministratori del mandamento riuniti a Ronchi. E oggi scatta lo sciopero di 4 ore dei lavoratori

RONCHI DEI LEGIONARI. La “strategia dell’attenzione” è cominciata. L’obiettivo è quello di far comprendere la gravità di quanto sta succedendo allo stabilimento ronchese della Selex Es, azienda del gruppo Finmeccanica che ha annunciato di recente qualcosa come 33 esuberi, 20 dei quali con uscita dal ciclo produttivo e 13 in mobilità. Così ieri mattina, al palazzo municipale di Ronchi dei Legionari, le organizzazioni sindacali hanno chiamato a raccolta i sindaci del mandamento, con i quali concordare strategie prossime di intervento, anche con il coinvolgimento di Provincia e Regione e dei vertici di Finmeccanica. E dopo il blocco degli straordinari, la maestranze incroceranno le braccia oggi, per quattro ore, a partire dalle 13. È prevista una breve manifestazione fuori dallo stabilimento di via Stoppani. Monta la protesta contro il piano industriale. Un piano ritenuto inaccettabile per un sito, quello ronchese, che ha ottimi carichi di lavoro ma che, con i suoi prodotti venduti a livello internazionale, non riesce a sfondare in Italia.

«Lo stato di salute della nostra realtà – ha sottolineato la Rsu - rendono impraticabile questa richiesta quando si dovrebbe invece assumere. L’ulteriore diminuzione delle risorse rappresenta un pericolo per l’esistenza dello stabilimento. A questo punto siamo autorizzati a pensare che ci sia un disegno specifico dietro a tutto ciò. L’impossibilità di Ronchi di far fronte alle commesse, a causa della mancanza di organico, giustificherebbe il trasferimento delle attività in altre destinazioni». Una paura che è stata paventata da Flavio De Criginis, Massimiliano Bertossi e Martinolli che ieri, assieme al rappresentante della segreteria provinciale della Fiom, Fabio Baldassi, hanno incontrato gli amministratori comunali ed assieme a loro l’assessore provinciale al lavoro, Bianca della Pietra e il consigliere regionale, Diego Moretti. Così i sindaci, di cui è stata portavoce Silvia Caruso, hanno proposto di attivare quello che è stato definito un primo tavolo di confronto per capire la situazione e verificare che cosa è possibile fare a sostegno del mondo produttivo. La volontà è di coinvolgere, in più tappe, Regione e Provincia e, tramite Confindustria, cercare un contatto con Finmeccanica, socio pubblico di Selex Es. Da parte sua il sindaco Roberto Fontanot ha sottolineato come questa vicenda dimostra la marginalità politica in cui viene tenuto il Fvg. «Eppure – ha detto - stiamo discutendo di un’azienda ad alta specialità con ruolo internazionale, un settore in espansione che potrebbe offrire possibilità di lavoro. Il problema quindi è di politica industriale. Dobbiamo dire al Ministero del Lavoro che la nostra regione non è terra di conquista».(lu.pe.)

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