Fugge dopo l’incidente, poi pesta un carabiniere

Concitato inseguimento nel bosco sotto Strada per Opicina. Per stanare e arrestare l’uomo sono serviti 10 militari dell’Arma
Lasorte Trieste 18/02/20 - Via Hermet, Carabinieri, 118
Lasorte Trieste 18/02/20 - Via Hermet, Carabinieri, 118



Sono da poco passate le cinque del pomeriggio quando una pattuglia dei Carabinieri, fino a quel momento impegnata in un normale servizio di controllo stradale, viene allertata per intervenire in Strada Nuova per Opicina. La chiamata di emergenza della centrale riferisce di un’auto uscita dalla carreggiata. Ma quello che sembra un banale incidente, da risolvere con un verbale e un carroattrezzi, si trasforma invece in una pericolosa caccia all’uomo in una scarpata e dentro ai boschi, finita con un carabiniere ferito e l’arresto di un quarantacinquenne triestino.

Cosa avesse da nascondere l’uomo, tanto darsi alla fuga, è ancora un mistero. Quella che è ormai certa è la dinamica dell’episodio, tanto rocambolesco quanto violento.

Tutto comincia con l’incidente stradale, dunque. Una vecchia Ford Ka condotta dal quarantacinquenne triestino esce di strada, da quanto risulta coinvolgendo pure un’altra vettura (forse durante un sorpasso?) con alla guida una donna. Ma l’uomo che è al volante della Ka, anziché fermarsi e soccorrere la conducente dell’altro mezzo, abbandona improvvisamente la macchina e si lancia di corsa dentro alla boscaglia. Scappa nella scarpata. Forse ha qualcosa da nascondere.

Pochi istanti dopo la pattuglia raggiunge il punto dell’incidente. I Carabinieri trovano la Ford danneggiata accanto al guard rail. Sono gli altri automobilisti (probabilmente anche la stessa donna coinvolta) ad avvisare i militari dell’Arma che il conducente della Ka se l’è data inspiegabilmente a gambe.

Un carabiniere decide quindi di cercare il fuggiasco, senza perdere tempo. Lo vede e lo ricorre inoltrandosi nella scarpata, ripida e dissestata. Ormai è quasi buio, la vegetazione è fitta, ma il militare riesce comunque a raggiungere l’individuo. Che però non si ferma. Reagisce violentemente scagliandosi sul carabiniere. E lo ferisce alla testa.

Nel frattempo arrivano i rinforzi. Anche perché il sospetto potrebbe essere armato: in quelle situazioni non va escluso nulla, tanto più dopo il tragico precedente del 4 ottobre in Questura. Le forze dell’ordine, come si può immaginare, quando intervengono in casi del genere non sanno mai chi possono avere di fronte. Non hanno elementi sufficienti per valutarne la pericolosità.

Almeno una decina i carabinieri che piombano sul posto, assieme alla Polizia locale, il 118 e i Vigili del fuoco. La strada viene bloccata.

L’individuo, che ha pure un braccio ingessato, è una belva. Ma viene placato dai militari dell’Arma e portato nella caserma di via Hermet.

Il carabiniere ferito fortunatamente riporta soltanto un colpo alla testa: un trauma cranico giudicato non grave. Visitato al Pronto soccorso di Cattinara, il militare sarà dimesso praticamente subito.

L’uomo è invece trattenuto in via Hermet fino a tarda sera. Si dimena, dà di matto. E per calmarlo serve anche un’ambulanza. La chiamata al 118 parla di un «problema psichiatrico».—



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