Fuggi fuggi generale nel centrodestra dal brindisi di Natale

I simpatizzanti triestini di Italia Unica, il partito lanciato a livello nazionale dall'ex ministro Corrado Passera, si sono ritrovati in un locale di via Ponchielli per un brindisi natalizio. Alla chiamata del coordinatore provinciale Fulvio Serbo, professionista attivo nel mondo del commercio e oggi consulente per un’azienda vitivinicola, hanno risposto anche i componenti delle altre segreterie provinciali.
Un brindisi, quello benedetto anche dalla presenza dell’ex governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, che è servito a tastare il polso del centrodestra locale, in vista delle amministrative del prossimo giugno. Un check-up al quale Tondo, che della creatura di Passera è il coordinatore regionale, oltre che membro della direzione nazionale, non si è sottratto, pur anticipando «di non essere assolutamente interessato ad alimentare alcuna polemica». «Il termometro del centrodestra non segna grandi entusiasmi – la sua ammissione - A Trieste sono ancora molti i nervi scoperti, ma abbiamo tutto il tempo per risanare alcune ferite». Al brindisi «informale», come ha più volte sottolineato lo stesso Serbo, hanno preso parte una cinquantina di persone. A farsi notare di più, come spesso accade, sono state però le assenze. Una su tutte: Roberto Dipiazza. Il suo arrivo è stato più volte annunciato, ma una cena, «precedentemente concordata», e non meglio precisati «motivi personali» l’hanno trattenuto altrove. Eppure il suo nome è aleggiato al di sopra dei presenti per tutta la serata. L’appoggio da parte di Italia Unica alla candidatura a primo cittadino del consigliere regionale di Autonomia responsabile, nonchè ex sindaco di Trieste per due mandati, non è un mistero. Per questo motivo la conta dei presenti e degli assenti, al primo piano del locale di via Ponchielli, si è rivelata un utile esercizio in chiave elettorale.
Di sicuro il centrodestra triestino non si è ricomposto ieri difronte a un bicchiere di vino offerto sotto il simbolo di Italia Unica. Alla causa, forse, avrebbe giovato di più un amaro, visto che il recente abbraccio fra Dipiazza e il ministro dell’Interno Alfano non sembra essere ancora stato digerito da una parte della galassia che guarda al “triestino di Aiello” come «al nome più forte che c’è in circolazione», per utilizzare le parole dello stesso Tondo.
«Dipiazza in accoppiata con il Nuovo Centrodestra ha lasciato il segno – così Tondo - io stesso ho commesso lo sbaglio di allearmi con Bandelli. Abbiamo davanti sei mesi per curare questi mal di pancia». Nemmeno Franco Bandelli ha scelto la via di Italia Unica per brindare al Natale. Un’assenza, la sua, prevedibile, sicuramente più di quella della Lega Nord. Pierpaolo Roberti, il candidato che per diventare sindaco ha preso la rincorsa più lunga di tutti, non ha fatto capolino nella sala. Eppure, giurano dalle parti di Italia Unica, «con il Carroccio è stato intavolato un dialogo proficuo». Dialogo che, per quanto riguarda il Pdl, si è concretizzato in una telefonata con Lorenzo Giorgi, rintracciato nel suo buen retiro salentino. «Noi apriamo la porta a tutte le forze di centrodestra – ha assicurato Serbo - questo non è il momento di scegliere i protagonismi. Solo uniti possiamo pensare di vincere, pur mantenendo i propri simboli e le proprie peculiarità». Dialogo che però, secondo quanto ha ammesso lo stesso coordinatore provinciale di Italia Unica, ha escluso a priori Paolo Rovis, “reo” di vantare sul proprio curriculum politico l’appartenenza a Ncd. «Vogliamo mantenere la distanza con qualsiasi forza politica che si trovi in sintonia con il centrosinistra – ha precisato Serbo - su questo aspetto Passera è stato lapidario». La comparsa di Lorenzo Pilat, che ha accompagnato la moglie Luisa e il figlio Riccardo, ha rimescolato le carte del toto-candidato. Un album del noto cantautore triestino, infatti, si intitola “Voio far el sindaco”. «Voio star lontan dala politica – ha chiarito Pilat - Son qua solo per amicizia».
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