Fusione Hera e AcegasAps Bologna e Padova-Trieste danno il via libera

Via libera dall’assemblea degli azionisti di Hera alla fusione con AcegasAps. Il progetto è stato approvato con una maggioranza bulgara con il 99,96% di voti favorevoli dei 242 azionisti in rappresentanza di 862.445.638 azioni.
A distanza di un’ora dal voto di Bologna, è arrivata anche la decisione di Padova. L’assemblea della holding AcegasAps, che vede come unici azionisti i Comuni di Padova e Trieste, si è espressa all’unanimità a favore della fusione.
La nuova super-multiutility che nascerà dalla fusione avrà una produzione superiore ai 4,5 miliardi di euro. La nuova realtà potrà contare su 750 milioni di margine industriale e 140 milioni di utile netto: «Saremo il secondo gruppo nazionale tra le local utilities», ha sottolineato il presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano.
«Nella vita è tutto possibile, ma al momento ci è parsa più consona un'aggregazione con Acegas. Non possiamo autoescluderci da possibili processi di crescita tramite aggregazioni. Al momento non abbiamo altri traguardi se non quello di portare a termine l'attuale operazione». Così Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, ha replicato alle insistenti domande dei cronisti su eventuali aggregazioni future con A2a/Iren. A margine dell'assemblea bolognese che ha dato il via libera alla fusione della triestino-padovana AcegasAps,
Tommasi ha sottolineato che «c'erano anche altre opportunità, alcune anche importanti, ma dovevano essere aderenti al nostro portafoglio e contigui al nostro territorio». Nel caso di fusione con un colosso internazionale ad esempio, ha spiegato, non sarebbe stato possibile «salvaguardare la nostra natura».
Riproduzione riservata © Il Piccolo