Gambero rosso premia con i “Tre bicchieri” Skerk, Zidarich e Primosic

Sono tre i produttori che operano tra Carso e Collio vincitori del premio 2024
Ugo Salvini
Bicchieri di vino
Bicchieri di vino

TRIESTE Un vanto per tutto il movimento dei viticoltori del Carso triestino e del Collio. Sono ben tre i produttori della Venezia Giulia, e più precisamente Sandi Skerk e Beniamino Zidarich, che operano sul Carso, e i fratelli Marko e Boris Primosic, attivi sul Collio goriziano, i vincitori del premio “Tre Bicchieri” 2024 indetto dal Gambero rosso, il noto gruppo editoriale italiano che si occupa di enogastronomia.

In particolare, a ricevere l’ambito riconoscimento sono stati la Malvasia di Skerk, la Vitovska collection di Zidarich e il Collio Chardonnay Riserva ’18 dei Primosic.

La Vitovska 2016 di Zidarich, dopo una macerazione di 20 giorni a contatto con le bucce, matura per 22 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia, per poi affinarsi lungamente in bottiglia. Il viticoltore triestino nel 1988 rivoluzionò l’azienda paterna, ampliandola progressivamente e privilegiando soprattutto le varietà autoctone. «Sono molto orgoglioso di questo premio – ha detto Zidarich – perché la vitovska è un vino autoctono, tipico della nostra zona, che deve aspettare ben 5 anni prima di andare sul mercato. Il che – ha aggiunto – implica molto lavoro e pazienza da parte nostra, ma alla fine il vino che proponiamo è di altissima qualità. Questa è una vittoria di tutto il Carso».

Sandi Skerk è considerato uno dei migliori interpreti della viticoltura del Carso. Nella scorsa edizione della Guida del Gambero rosso decise di non presentare i suoi vini, perché intenzionato a concedere loro un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia, affinché potessero meglio esprimere le proprie caratteristiche. Scelta che si è rivelata più che opportuna, visti i risultati. «La Guida del Gambero rosso – ha sottolineato Skerk – è molto prestigiosa perché vanta una storia unica, fatta di tradizione e competenza. Concordo con il collega Zidarich, quando afferma che questa è una vittoria di tutto il Carso triestino e dei tanti bravi viticoltori che lavorano in questo settore. Dedicarsi alla produzione del vino, con le nostre modalità – ha precisato –, è una scelta di vita prima ancora che un mestiere, che implica anche una grande attenzione per il territorio. Noi, come movimento – ha proseguito Skerk –, dobbiamo lottare per mantenere la tipicità del nostro Prosecco, per esempio, evitando di seguire le orme dei colleghi veneti. Meglio un prodotto di qualità e di nicchia – ha concluso – che un vino a livello industriale di larga diffusione».

Marko e Boris Primosic gestiscono l’azienda fondata nel 1956 da papà Silvestro. Il comprensorio di Oslavia ospita un considerevole numero di aziende a conduzione familiare, che hanno scritto e scrivono la storia del Collio ed è noto che in zona sia molto diffuso l’utilizzo di tecniche ancestrali nella vinificazione, derivanti da antiche tradizioni transfrontaliere, che prevedono lunghe macerazioni sulle bucce anche per i bianchi. «Quest’anno siamo molto onorati dell’attenzione che ci ha riservato il Gambero rosso – ha commentato Marko Primosic – perché, oltre al premio “Tre bicchieri”, abbiamo ottenuto anche l’Oscar alla carriera, sempre per il Collio Chardonnay Riserva 2018, cioè il premio quale miglior bianco dell’anno. Un riconoscimento – ha continuato il viticoltore del Collio – che è tornato in Friuli Venezia Giulia dopo molti anni e quindi di eccezionale valore».

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