Gatti abbandonati dai vacanzieri Finora Trieste è un’isola felice

il focus
Periodo di vacanze e abbandoni di animali domestici: guardando al contesto nazionale, il numero di gatti che viene messo alla porta in prossimità delle ferie supera quello dei cani, eppure il discorso resta nella penombra, probabilmente perché è credenza condivisa – ma falsa – che i gatti soffrano di meno se lasciati soli.
La realtà di Trieste è ben diversa, “un’oasi felice” da questo punto di vista: Il Gattile, storico rifugio per gatti bisognosi, non registra aumenti di abbandoni durante l’estate. Secondo l’associazione animalista Lav, in Italia i casi di abbandono ammontano, mediamente, a 80 mila gatti e 50 mila cani: le punte più alte nel periodo delle vacanze estive, quando sono ben il 25-30% del totale. È opinione diffusa che i felini di casa, una volta “rimessi in natura”, riescano a sopravvivere senza problemi perché più indipendenti. In realtà un micio abituato alle cure familiari, al riparo di un’abitazione, a un pasto “pronto”, non è più autonomo rispetto a un cane. Nella nostra città lo scenario è decisamente migliore, infatti Giorgio Cociani, presidente dell’associazione Il Gattile, afferma: «Non ci risulta che durante il periodo estivo ci sia un incremento di abbandoni».
“Il Gattile”, associazione dedita ad aiutare i gatti in difficoltà, è stato creato nel 1996 grazie al sostegno dell’astrofisica Margherita Hack, dell’attrice Ariella Reggio, del pittore Marino Cassetti, del veterinario Jesus Catalan e di Giorgio Cociani; oggi continua nella sua attività per merito delle offerte, donazioni e dell’impegno di una trentina di volontari. Attualmente ospita un centinaio di felini: «I gatti che ricoveriamo sono principalmente ammalati, incidentati o rinunciati per svariati motivi» continua Cociani. Anche nel caso dei gatti, così come dei cani, ancora più che di abbandono si parla di rinuncia: «tra le cause principali il ricovero o la morte della persona che li accudiva, allergie o altre cause di forza maggiore».—
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