Gesuiti in lutto per la morte di Mario Beltrami
È morto il gesuita Mario Beltrami all’Istituto “Aloisianum” di Gallarate, dove operava dal 2000. Il padre Domenico, una delle figure storiche della Safog e consigliere comunale negli anni Cinquanta, e il fratello Giuseppe, sono stati tra i fondatori della Democrazia cristiana a Gorizia e protagonisti negli anni della Liberazione e del dopoguerra. Mario, invece, nato a Omegna il 9 agosto 1923, entrò appena quindicenne nella Compagnia di Gesù e compì gli studi filosofici e teologici assieme al coetaneo Carlo Maria Martini, futuro cardinale arcivescovo di Milano e “papabile” al soglio pontificio nel 2003, con il quale venne ordinato sacerdote nel 1952. Quattro anni più tardi conseguì il dottorato il teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e fu quindi chiamato come docente di cosmologia al Seminario filosofico dei Gesuiti. Nel 1972 svolse un importante ruolo nel corso del Terzo Sinodo della diocesi ticinese. Ha sempre mantenuto un forte legame con la città di Gorizia, attraverso il fratello Giuseppe, i nipoti e i pronipoti, che usava visitare spesso trattenendosi come ospite presso la “Stella Matutina”, lo storico centro di aggregazione dei Gesuiti goriziani, che ha svolto un ruolo così importante per la vita sociale e religiosa della nostra città.
Negli ultimi anni soffriva di gravi problemi all’udito, ma ha sempre mantenuto intatta una lucida attività filosofica ed analitica, che a partire da uno studio sulla filosofia tomista del 1961, l’ha portato a pubblicare nel 2008 un significativo saggio sul “diritto di morire”, contrapposto all’eutanasia, apparso sulla rivista del Pontificio consiglio della Sanità “Dolentium Hominum”.
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