Giocattoli e utensili fuori norma Sequestrati 15mila prodotti cinesi

Maxi-operazione nel periodo natalizio della Guardia di finanza. Battuto a tappeto il Borgo Teresiano Trovati articoli senza marchio di sicurezza comunitario in 4 negozi: multe per più di 40mila euro
Lasorte Trieste 05/01/12 - GdF Via Giulia, Conferenza Stampa
Lasorte Trieste 05/01/12 - GdF Via Giulia, Conferenza Stampa

di Piero Rauber

Una trappola potenziale per anziani, e soprattutto bambini, sotto l’albero addobbato. Magari impacchettata con della carta regalo. Le sembianze di un innocuo giocattolo a batteria: un elicottero telecomandato, un megafono spara-suoni, un finto telefonino musicale a forma di Babbo Natale. O di un accessorio domestico come tanti: una minicalcolatrice, una web-cam, un alimentatore, un depilatore elettrico. Una sola particolarità evidente: il prezzo. Molto più conveniente. Il che, di questi tempi, può diventare argomento convincente.

Dietro la patina di normalità, però, non rimane che un articolo commerciale senza etichettatura di fabbricazione e provenienza, e senza marchio “Ce”. Insomma, un prodotto privo di garanzie e certificazioni di sicurezza comunitarie. Di tali pseudotrappole - foriere per intanto di concorrenza sleale e di eventuali fenomeni di contrabbando internazionale, e secondo le normative di sicurezza anche di possibili corti circuiti e di vari altri incidenti domestici, rischiosi in particolare per i minori, che ne sono poi i primi destinatari - la Guardia di finanza ha sequestrato addirittura 15mila pezzi nel solo periodo delle festività che si chiudono oggi con la Befana. È il frutto, questo, dell’operazione “Calendario cinese”, che dai giorni immediatamente precedenti al Natale fino alla serata di mercoledì scorso ha coinvolto tutti i reparti operativi del Comando provinciale delle Fiamme gialle in una capillare battuta di caccia tra i negozi del centro, e più precisamente tra la ventina di fori commerciali del Borgo Teresiano annunciati dalle consuete lanterne rosse.

I 15mila articoli non regolari sono stati ramazzati dall’interno di quattro negozi. Per i rispettivi titolari - quattro imprenditori, tutti cinesi - sono scattate così multe per oltre 40mila euro totali. I dettagli di “Calendario cinese” sono stati illustrati ieri dal colonnello Pier Luigi Mancuso, comandante provinciale della Guardia di Finanza, con il capitano Daniele La Gioia, comandante del Gruppo Trieste, il capitano Doriana Di Leo, comandante della sezione anti-riciclaggio, nonché il capitano Francesca Ghiotto, comandante della compagnia di Prosecco.

«La Befana è arrivata in anticipo», ha esordito Mancuso mostrando il tavolo di rappresentanza delle Fiamme gialle imbandito di prodotti sequestrati. «Vi immaginate - ha proseguito - se la pala di un elicottero telecomandato si stacca mentre attorno ci gioca un bambino, o se un qualsiasi altro accessorio elettrico vicino al corpo di una persona va in corto circuito? La gente deve essere consapevole delle conseguenze che può implicare in casa propria, al di là del generale effetto distorsivo sulla concorrenza, a danno dell’esercente onesto, l’acquisto di un articolo dal prezzo molto più basso, ma non regolare». Ma a Trieste c’è fame di queste cose low-cost? «Il triestino medio - la risposta di Mancuso - ha solitamente cura e attenzione verso la qualità dei propri acquisti. Ma dobbiamo riconoscere che se c’è una simile offerta, dimostrata dal sequestro, allora un certo tipo di domanda, presumibilmente da certe etnie in particolare, comunque c’è».

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