Giovani in arrivo da ogni angolo del pianeta per scoprire le terre d’origine dei loro nonni

i personaggi
Arrivano da tutto il mondo, alla ricerca delle loro origini e, spesso, a caccia di informazioni sulle terre in cui sono nati i loro nonni o bisnonni. Sono i discendenti di emigrati di origine giuliana, approdati in questi giorni a Trieste in occasione del XX stage per ragazzi organizzato dall’Associazione Giuliani nel Mondo, con il sostegno finanziario della Regione. Insieme a loro, inoltre, alcuni anziani, che hanno la possibilità di rivedere i luoghi dove sono nati o da cui sono partiti i loro genitori.
Quest’anno i partecipanti - due giorni fa ricevuto in Municipio dal sindaco - sono stati anche coinvolti in una serie di incontri e visite promossi in collaborazione tra l’Agm e altre tre associazioni rappresentative dei corregionali all’estero (Efasce, Alef e Eraple).
Tra di loro anche chi, in un altro Paese, ha voluto continuare a mantenere la storia e le tradizioni attraverso i circoli dei Giuliani nel Mondo, dove tuttora emigrati e discendenti si ritrovano. È il caso di Maria Josè Cettina de Luca, presidente del sodalizio di Curitiba, Brasile, e Marcela Furlan, presidente del Circolo Giuliano e Bisiaco di Progreso Canelone, Uruguay. «I miei ricordi sono legati alla nonna - dice Maria - nata a Pola, salpata per il Brasile con la famiglia nel 1951 come molte persone originarie di queste zone, che si erano conosciute nei campi profughi, o più tardi, durante la navigazione o nei vari gruppi di italiani che si sono ritrovati dopo il lungo viaggio. Dopo 12 giorni di navigazione, i miei nonni sono arrivati su un’isola per il censimento, e poi sono stati portati in un villaggio di campagna dove non c’era niente. Da lì, vista l’assenza di prospettive lavorative, gli uomini hanno deciso di partire per Curitiba, città più grande dove poi si sono stabiliti». Ancora oggi lì vive Maria, che da tempo porta avanti il circolo di Giuliani con grande entusiasmo. «Soprattutto i discendenti più giovani sono molto curiosi, i ragazzi ascoltano ciò che raccontiamo loro, hanno sete di sapere, di conoscere le origini. Tornare qui per tutti, grazie a queste iniziative dell’Associazione Giuliani nel Mondo, è qualcosa di speciale. Tra l’altro alcuni anziani solo così possono farlo, perché non avrebbero la possibilità economica per viaggiare e per loro c’è anche un carico di emozioni molto grande. Esperienze come questa rappresentano sicuramente un riscatto della storia e di quell’identità, che altrimenti andrebbe persa».
Marcela, come Maria, adora Trieste, anche se la sua famiglia non è nata proprio qui. «Mio nonno era di Ronchi dei Legionari - spiega - ha lasciato la sua terra insieme a un centinaio di concittadini. Come i suoi coetanei aveva affrontato la guerra e il periodo successivo non è stato facile. Sopravvivevano con poco, non c’erano possibilità lavorative, quindi l’idea è stata quella di cercare fortuna all’estero. Prima è partito lui - ricorda - poi è stato raggiunto dalla famiglia. La destinazione decisa fin da subito è stato l’Uruguay. Tornare qui per me è un’emozione indescrivibile: mi ricorda anche mio padre, che amava il mare». —
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