Giro di squillo, ai domiciliari la brasiliana che lavorava a Gorizia

È agli arresti domiciliari a Gorizia e non è più detenuta al carcere del Coroneo di Trieste la trentatreenne brasiliana, arrestata dalla Polizia assieme ad altre due connazionali per un presunto giro di squillo. Il suo legale, l’avvocato Alberto Tarlao, spiega: «Punteremo su un giudizio in Italia e non in Brasile, dal quale sono partite le indagini. La donna, infatti, è anche cittadina italiana e in base a una convenzione fra Italia e Brasile può essere esclusa l’estradizione».
La brasiliana, inoltre, respinge e contesta le tesi accusatorie. «E dimostreremo la sua innocenza», spiega l’avvocato Alberto Tarlao.
La notizia, come si ricorderà, era emersa ieri attraverso un comunicato stampa della Polizia che era stato ribattuto dall’agenzia Ansa. La Polizia, infatti, aveva eseguito un provvedimento restrittivo, emesso dall'autorità giudiziaria brasiliana, esteso in ambito internazionale, nei confronti di tre cittadine brasiliane ritenute responsabili dei reati di «associazione per delinquere, traffico di esseri umani e favoreggiamento della prostituzione». E proprio a Gorizia era stato effettuato uno dei tre arresti: è quanto si legge in un comunicato. La donna era stata portata al carcere del Coroneo, a Trieste, e oggi è agli arresti domiciliari a Gorizia.
Tutto era nato da un’indagine partita in Brasile. Le autorità di Polizia brasiliane, tramite il servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, hanno informato i colleghi italiani dell’articolata attività investigativa concernente «un'organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione».
Le tre donne sono sospettate di far parte di un'organizzazione criminale, dal carattere transnazionale, dedita al traffico di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione.
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