Giù le piante pericolanti agli Alberoni

STARANZANO. Via gli alberi pericolanti a tre metri dal ciglio stradale. Sono una decina le piante da abbattere, qualcuna anche secolare con il tronco di oltre un metro di diametro, che si trovano nell’area del Bosco degli Alberoni in piena Riserva naturale della Foce Isonzo (zona protetta ZSC/ZPS). Sono ritenute pericolose per l’incolumità pubblica e per il transito di persone e automezzi lungo la viabilità esistente. L’autorizzazione a procedere per la loro eliminazione è arrivata dopo qualche mese dalla richiesta (inoltrata a novembre dello scorso anno) da parte della tenuta San Giusto, proprietaria dei terreni agricoli. Comune e Regione, infatti, hanno dato il loro consenso.
L’abbattimento delle essenze arboree, spiega l’azienda agricola, è determinato in particolare da motivi di sicurezza. Una situazione, tuttavia, che non ha impedito la polemica innescata dagli ambientalisti che ritengono esagerato il modo così estremo di intervenire sulle piante. «A questo punto – dice Claudio Siniscalchi, responsabile della sezione isontina del Wwf “Eugenio Rosmann” – non possiamo fare altro. Ci sono tante occasioni per evitare di distruggere alberi secolari, come ad esempio intervenire con potature ad hoc, limitare le fronde nella parte alta della pianta, tagliare i grossi rami sporgenti, aver cura, quindi delle piante che hanno avuto la possibilità di vivere tanto e che rappresentano la storia della natura. Ora possiamo solo lamentarci e disapprovare quando sta per succedere dopo che Comune, Regione e Forestale sono d’accordo a questo scempio. Siamo soli a lottare contro tutti».
Siniscalchi aggiunge: «Già qualche anno fa è stato fatto un disastro poiché vennero tagliate diverse piante nella stessa zona, anche secolari. Speriamo che almeno non vengano eliminate tutte assieme e che le ripiantino dove non esiste rischio e pericolo per la gente. Voglio anche sottolineare – sostiene il responsabile del Wwf Isontino – che sulla parte alta degli alberi vivono determinate specie di volatili che, tagliandoli provocano il loro allontanamento dal Bosco degli Alberoni. In questo periodo nidifica in zona anche il “picchio nero”, il cui caratteristico ticchettio si sente specie quando si attraversa a piedi la zona. Anni fa il volatile era solo una specie montana, poi è arrivato fino a noi a livello del mare. Un evento abbastanza straordinario. Credo, inoltre – dice ancora Siniscalchi – che sia il periodo sbagliato per fare questi interventi perché ci sono nidificazioni in corso, per cui vengono tirati giù anche i nidi. Un vero peccato». Il rappresentante dell’azienda agricola tenuta San Giusto, Massimo Tombacco, da parte sua spiega che agisce in piena regola perché, concluso l’iter delle autorizzazioni, il sindaco di Staranzano Riccardo Marchesan, ha emesso un’ordinanza da adempiere entro 60 giorni e con il conseguente ripristino e pulizia delle aree interessate. Se occorre limitare il transito veicolare o parziale verrà emessa un’altra ordinanza. «Avrei preferito tagliare gli alberi in inverno – risponde telegraficamente Tombacco – ma per non incorrere in problemi di tempo imposto mi limito solo a rispettare l’ordinanza». C’è da aggiungere inoltre che pure la stazione Forestale di Monfalcone su invito del Comune, riscontrava la presenza a bordo strada di pioppi di elevatissime dimensioni con la parte sommitale secca che rappresentavano pericolosità per crollo di parti o dell’intera pianta sulla strada. Anche la Direzione centrale regionale delle Infrastrutture e Territorio, servizi Paesaggio e Biodiversità aveva informato la tenuta San Giusto, il Comune e la Forestale che il taglio delle piante pericolanti per una fascia di tre metri dal bordo stradale qualora ritenuti pericolanti, potessero essere tagliati e potati, senza la necessità di procedura di verifica. Nel contempo consigliava le modalità di intervento da concordare con con la Sbic, cioè la Stazione biologica dell’Isola della Cona.
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