Gli ambulanti: «Troppe fiere, pochi soldi in giro»

Poche chiacchiere: non c’è nessun pienone. Non è una delle edizioni più memorabili della fiera di Sant’Andrea. Al massimo si può discutere sul perchè di numeri non certo da record. «Sì, va meno bene rispetto al passato - afferma Roberto Selvi da Massa Lombarda, titolare di una piadineria -. È una Gorizia spenta. Ci vengo da una quindicina d’anni. Per fortuna non piove ma tenendo conto che il meteo è buono non so spiegare le ragioni di questa flessione: forse, ci sono troppe fiere in contemporanea. Per contro, il fatto che Sant’Andrea stavolta duri quattro giorni può in qualche modo aiutarci: almeno lo spero». La sua opinione è nel complesso in linea con quella di Stefano Sambo (da Zoppola, Pordenone) del “Dolce Bar”: «Non è una della fiere migliori - afferma Sambo -. Senza dubbio la coincidenza con altre iniziative analoghe, a Trieste e a Monfalcone, non incide positivamente. Tuttavia, la flessione è progressiva, nel senso che sta caratterizzando le ultime edizioni di Sant’Andrea la quale è pur sempre una delle fiere storiche: la crisi c’è e di conseguenza, dobbiamo accontentarci. E poi, tutto sommato, nemmeno quest’anno ci possiamo lamentare».
Più tranchant il giudizio di Stefano Zagni, Piacenza, venditore di caldarroste: «Va male. La gente c’è ma, comunque, in numero minore degli anni scorsi. Perché? Semplice. Mancano i soldi, è ovvio». Ma che non siano le castagne a non attirare più come un tempo, superate da altri (sotto)prodotti dell’inciviltà alimentare? Zagni non ha dubbi: «Come possono le castagne passare di moda?». Non vende caldarroste bensì abbigliamento, Gaetano Lampitelli da Lignano. E va giù duro. «Vengo a Gorizia dal ’64. Non si doveva spostare la fiera di Sant’Andrea all’Immacolata. Si è persa la tradizione, si è disorientata la gente». La colpa? Per Lampitelli «l’amministrazione comunale non ha voluto ascoltarci, non ha voluto sentire la voce della base». Poi, ovvio, c’è anche chi non giudica la fiera così male, impossibilitato a confrontarla col passato. È il caso dei milanesi “2000 Eventi”, per la prima volta a proporre piadine, focacce, panini a Gorizia. «Il meteo è buono, non fa freddo. Di gente ce n’è”. In effetti, di gente ce n’è, ci mancherebbe.
Alex Pessotto
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