Gli artisti di strada fanno dietrofront e tornano sul web
Abbandonato il libretto: le prenotazioni saranno online Trieste città capofila del progetto assieme a Pesaro

Silvano Trieste 27/09/2016 Teatro Miela, Il Circo in Piazza
Dopo una serie di problematiche nella regolamentazione dell’attività degli artisti di strada, Trieste si trova ora ad essere capofila a livello nazionale assieme a Pesaro di una rivoluzione in tale ambito.
Nella conferenza stampa tenutasi ieri nella sala “Tergeste” di piazza Unità è stata presentata pubblicamente la nuova piattaforma digitale “Arthecity”, sviluppata dalla Fnas (federazione nazionale arti di strada) in collaborazione con la società “Plastic Jumper”. Si tratta di uno strumento attivo da ieri e che punta a far evolvere le modalità dell’esercizio dell’arte di strada in più direzioni, a partire dalla digitalizzazione del libretto per le prenotazioni degli artisti fino al coinvolgimento attivo dei cittadini.
Dopo essersi iscritti alla “Fedroapp”, gli artisti di strada potranno infatti segnalare un dato luogo e momento per esibirsi nel rispetto dei regolamenti comunali in modo più rapido e pratico, mentre i cittadini potranno usufruirne, da una parte, per compiere segnalazioni di eventuali problematiche e, dall’altra, per poter seguire i loro performer preferiti. «Partiamo con questa sperimentazione per far si che Trieste sia un luogo dove passeggiando si possa incontrare almeno qualche minuto di arte e ispirazione», ha dichiarato l’assessore Lorenzo Giorgi. Inoltre, il progetto “Arthecity” ambisce a tessere una rete nazionale e addirittura internazionale, favorendo la mobilità degli artisti tra una città all’altra grazie alla possibilità di scambiarsi informazioni su potenziali luoghi dove esibirsi e reperire offerte di ospitalità da parte della cittadinanza. «La rivoluzione è che l’artista non è più iscritto solo ad una singola città, ma all’interno di un database che dà accesso ad una moltitudine», ha spiegato Iosto Chinellli della Plastic Jumper srl. Infatti, è previsto che a Trieste e Pesaro si aggiungeranno presto anche Genova e Torino, con l’intento di costruire progressivamente un circuito virtuoso in tutta Italia. Il direttore della Fnas Federico Toso ha così espresso l’idea utopica dietro al progetto: «Vogliamo rendere i cittadini protagonisti della trasformazione del territorio, per rivitalizzare i luoghi che hanno potenziale e magari sono dimenticati. Il nostro intento – aggiunge– è che l’arte di strada non serva solo ad allietare il turista, ma sia un’idea di come vivere la propria città». Ogni cambiamento o rivoluzione porta con sé il giusto numero di dubbi e critiche. Le prime perplessità sono state esposte già durante la conferenza stampa da alcuni artisti di strada locali, i quali hanno rilevato le potenziali problematiche nel periodo di transizione dal libretto per le prenotazioni cartaceo a quello digitale. In questa fase i due conviveranno e si rischierà quindi una sovrapposizione tra i due sistemi, con conseguenti possibili litigi tra gli artisti per una postazione. Inoltre, per la natura stessa di questa categoria, non tutti possiedono uno smartphone e non avrebbero quindi accesso alla piattaforma. Il presidente della Fnas ha risposto: «Oggi si va verso una burocrazia sempre più tecnologica, così conciliare le necessità della pubblica amministrazione e della libera espressione risulta una questione complessa. Questo è il nostro tentativo».
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