Gli ingredienti? Museo del volo, sale convegni e grandi airshow

L’obiettivo è d creare un impatto positivo sull’economia della città, andando a impiegare forza lavoro locale per il restauro delle palazzine più degradate

Un progetto sicuramente ambizioso. Che “Il Piccolo” ha avuto modo di illustrare in anteprima nelle scorse settimane. C’è anche una bozza di Piano industriale fornita da Turin aviation ltd che prevede, oltre alla formazione di nuove figure professionali, anche servizi ricreativi, sempre nel settore dell’aviazione d’epoca, attraverso la creazione di un Museo del volo con aerei adibiti anche a Sky tours sui territori limitrofi. E allora spazio anche a un ristorante di alto livello, un centro conferenze a disposizione della comunità e la promozione di un airshow annuale che attragga anche il turismo europeo e di Oltreoceano.

Da rammentare che Turin aviation ldt è una società che opera nel settore del trasporto umanitario ma, fra le sue finalità, ha anche il recupero di vecchi aerei della Prima e della Seconda guerra mondiale, da restaurare e utilizzare per scopi turistico-storici. Un primo incontro con l’amministrazione comunale già si svolse il 28 ottobre scorso, quando i vertici della società effettuarono un sopralluogo nell’area di via Trieste ed ebbero modo di confrontarsi con il Comune (rappresentato allòra dall’assessore comunale Chiara Gatta) e con i vertici della Consortile, guidati dal presidente Rolando Parmesani.

La società è molto determinata ad effettuare l’investimento, come evidenziato più volte sulle cronache locali. Come mai la scelta è ricaduta su Gorizia? «Perché questa è la porta fra Oriente e Occidente e l’aeroporto si trova in una posizione a dir poco strategica - spiegè qualche tempo fa il legale Angela Giagnorio -. È stato il docente Enzo Kermol, professore di psicologia infantile, che conosce i vertici dell’azienda anglo-americana, a proporre un investimento importante nella nostra città. Sia chiaro: Turin aviation ldt non chiede nulla a Gorizia. Vuole collaborare con l’aeroporto, vuole far rivivere la città, utilizzando per il restauro e il riutilizzo delle strutture forza lavoro locale, mettendo in moto un meccanismo positivo per la nostra economia. Per questo, ci piacerebbe si capisse che questo non è un progettino raffazzonato e senza alcuna base: i soldi ci sono e la volontà di investire è grande».

«L’obiettivo - spiegò ancora Giagnorio - è di creare un impatto positivo sull’economia di Gorizia. Dati i notevoli investimenti, si prevede di completare la costruzione del nuovo aeroporto entro 2 anni e mezzo dall’inizio del progetto, lavorando anche di notte per raggiungere l’obiettivo. L’ampliamento e l’adeguamento della pista di decollo/atterraggio saranno conclusi contemporaneamente e verranno utilizzate aziende locali e risorse umane del posto». —

Fra.Fa.

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