Gli ultimi trovano un tetto alle Casette

Penetrati di notte si sono impossessati dei locali di via Matteotti a Ronchi. Non è l’unico caso, intervengono i carabinieri
Di Luca Perrino
Bonaventura Monfalcone-16.06.2012 Casette prefabbricate-Ronchi dei legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-16.06.2012 Casette prefabbricate-Ronchi dei legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI DEI LEGIONARI. Sono tornati in azione. Così come nelle settimane passate i “soliti ignoti” hanno atteso che calasse la sera e hanno posto la loro attenzione ai prefabbricati che, dalla metà degli anni Ottanta, si trovano in fondo a via Matteotti a Ronchi dei Legionari. Ma non si è trattato di un atto vandalico. Piuttosto il gesto di chi non aveva altro luogo dove trascorrere la notte. E allora, per l’ennesima volta, sono state divelte le imposte in legno che, solo qualche giorno fa, erano state reinchiodate dagli operai comunali. Via le assi in legno ed ecco che una delle quattro strutture ancora esistenti è diventata giaciglio per la notte.

Sono stati i residenti del rione delle “Casette” ad accorgersi di quanto era successo e ad avvertire i carabinieri della stazione di via del Macello che non hanno potuto far altro che constatare il danno e la presenza di qualche persona che, però, se n’era ormai andata. Non sono solo questi prefabbricati in legno acquistati nelle zone terremotate del Friuli alla fine dell’emergenza (e sistemati qui nel 1984 per tamponare un’altra emergenza come quella della mancanza di una casa) a diventare ricoveri per la notte.

A Ronchi dei legionari è stata usata la sala d’aspetto della stazione nord, dove nei mesi scorsi una coppia di cittadini croati aveva dimorato per qualche settimana, ma anche le stanze vuote di villa San Carlo in piazza dell’Unità d’Italia. Alle spalle di villa Hinke, ancora, è visibile una brandina all’interno di una stanza al pianterreno celata da una coperta che funge da tendina. E si son visti segni eloquenti della presenza di qualcuno nelle “Casette” (che poi sono state murate) anche sul Carso. Un fenomeno dunque che non si arresta e che, proprio nel rione in questione, fa preoccupare. Perché qui il degrado è di casa e proprio quei prefabbricati sono una bruttura che nessuno riesce o vuol cancellare.

Indumenti usati e disseminati dappertutto, caldaie divelte, barattoli di vernice, mobili distrutti, infissi sprangati alla bell’è meglio. C’è di tutto nei prefabbricati che da 31 anni ospitano, a Ronchi dei Legionari, le famiglie che fanno difficoltà a trovar casa e che, da alcuni mesi, in parte sono stati abbandonati a se stessi. Ne erano stati sistemati sei, nel 1984, quando l’allora sindaco, Gianmassimo De Pace, pensò a questa come a una soluzione temporanea per risolvere il problema della casa. Alcuni mesi fa l’assessore comunale all’urbanistica, Gianluca Masotti, aveva annunciato che, nel giro di poco, quelle strutture strutture fatiscenti e pericolanti sarebbero state tolte di mezzo. E invece, dopo i proclami e le rassicurazioni, tutto è rimasto al suo posto. Giorno dopo giorno alla mercè di chi non trova altro giaciglio per far riposare le stanche ossa.

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