Gorizia, «amministratore faceva la cresta sulle pulizie»

GORIZIA Deve difendersi dall'accusa di truffa l'amministratore di stabili goriziano che tra il 2010 e il 2011 ha affidato il servizio di pulizia di 19 condomìni da lui gestiti tra Gorizia, Gradisca, Cormons e San Lorenzo Isontino ad una società di cui era lui stesso titolare, e che ha poi subappaltato ad un prezzo inferiore ad una ditta di Nova Gorica. L'imputato, difeso dagli avvocati Franco Ferletic del foro di Trieste e Pietro Becci del Foro di Gorizia, è inoltre accusato di diffamazione dalla titolare della stessa impresa slovena subappaltante, la Domino Eventi Organizacija Dogodkov.
Secondo la tesi della Procura della Repubblica di Gorizia, il sistema messo in piedi da Massimo Fantini, legale rappresentante sia della "Alpe Adria Service", sia della "Life", non era trasparente e, per questo motivo, il margine di guadagno ottenuto è stato considerato illecito e la sua attività criminosa. L'accusa ruota intorno al presunto raggiro dei condòmini ai quali l'amministratore aveva fatto credere che il servizio di pulizia delle parti comuni veniva effettuato dalla Life, quando invece veniva eseguito dalla Domino Eventi Organizacija Dogodkov.
Oltre a non avere dipendenti, la Life era amministrata dallo stesso Fantini, particolare che gli inquilini degli stabili ignoravano. All'insaputa di tutti, il servizio per i 19 condomìni è stato quindi appaltato in blocco dalla Life alla ditta di Natasa Cernovec. Per ottenere un margine maggiore, il subappalto, oltre a costare meno, prevedeva anche un numero minore di ore. Questo ha inevitabilmente portato alle lamentele degli inquilini.
Da quanto evidenziato dall'accusa, per cercare di smarcarsi, Fantini aveva detto ai condòmini che la Domino Eventi Organizacija Dogodkov non era in grado di effettuare prestazioni adeguate ed era troppo esosa. Inoltre, Fantini aveva sottolineato che gli importi elargiti erano stati introitati dalla titolare Natasa Cernovec e non dalla Life. Informata di ciò, la donna - assistita dall'avvocato Andrea Pellegrini - ha ritenuto che fosse stata offesa la sua reputazione e ha quindi presentato querela per diffamazione nei confronti di Fantini.
Nel processo si sono costituiti parte civile anche quattro dei 19 condomìni (assistiti dallo stesso Pellegrini e dai colleghi Marco Mizzon e Riccardo Bassi).
In discussione ci sono somme per complessivi 24.430, 15 euro. I conti sono riferiti a tutto il 2010 e al primo semestre del 2011. Parla di rilievo solo civile e non penale dei fatti il difensore di Fantini. «L'ipotesi della truffa non regge», sostiene l'avvocato Ferletic che spiega: «Su 19 condomìni nessuno ha proposto querela. Lo ha fatto solo Natasa Cernovec, che vantava un credito nei confronti del mio assistito.
«Quando c'è un'interposizione, c'è un evidente ricarico e, nel caso di specie, è avvenuto questo. Il prezzo di favore viene ipotizzato come truffa, invece è dovuto al fatto che il lavoro è stato offerto in blocco per 19 condomìni». Per ora sono stati ascoltati i testi dell'accusa.
La prossima udienza si terrà giovedì 28 aprile.
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