Gorizia austriaca? Il web si scatena

Al Parco della Rimembranza per celebrare il 97° della presa di Gorizia da parte del Regio esercito italiano c’erano ieri appena otto persone oltre alle autorità, ai militari e ai rappresentanti istituzionali.
Sul web invece il dibattito sulle radici storico-culturali di Gorizia prende quota. Soprattutto si commenta il problema posto ieri da Il Piccolo: a Gorizia guerra ’14-’18 o ’15-’18? Il sindaco Romoli ha espresso la sua opinione a proposito dei tanti goriziani che hanno combattuto, e sono morti, nelle file dell’esercito austroungarico. Soldati per molto tempo dimenticati. Diceva il sindaco: «Giusto recuperare una storia dimenticata ma dobbiamo evitare di capovolgere la storia».
Questi invece alcuni dei commenti postati sul sito web de Il Piccolo.
Ivaldi Calligaris: la Goriza attuale è abitata per buona parte da militari ed ex di tutte le armi e da esuli che hanno fino ad oggi capovolto la storia a loro uso e consumo. Ora mascherano comprensione ma proseguono continuando ad elogiare gli eroi.
Simonetta Vecchi: italiana di cultura e lingua ma parte integrante di un impero multietnico in cui convivevano da sempre genti di nazionalità diverse. Forse la vera Europa dei popoli di cui tutti si riempiono a bocca a sproposito.
Pierpaolo Silli: mi sa che Romoli debba ripassarsi, anzi studiare, per bene la città di cui è sindaco.
Giuseppe Michieli: l'unica cosa ragguardevole della Prima guerra mondiale è stato il massacro del tutto ingiustificato e inutile di milioni di giovani europei. Lo Stato Asburgico era multietnico e i territori ben sviluppati. La guerra finì non tanto per il coraggio degli italiani quanto per la distruzione degli eserciti da parte dell'influenza spagnola, della malaria, del morbillo e di altre malattie infettive.
Claudio Giorgini: a Gorizia la mobilitazione delle truppe austriache venne annunciata il 1 agosto 1914, la guerra tra Austria-Ungheria e Serbia iniziò il 28 luglio dopo lo scadere dell'ultimatum del 23 luglio. Mio nonno Eugenio fu tra l'altro di servizio nel corpo imperial-regio di sanità a Gorizia e nelle sue lettere alla famiglia descrisse l'orrore della città distrutta dall'artiglieria italiana.
Torniamo alle celebrazioni di ieri. Presenti il prefetto Marrosu, il questore Piovesana, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza Arcidiacono e Cedola, il sindaco Romoli, l’assessore provinciale Portelli e il consigliere regionale Ziberna. Essenziale la cerimonia con gli onori militari del picchetto della Pozzuolo al gonfalone della città di Gorizia medaglia d’oro al valor militare e ai caduti. I rappresentanti d’arma hanno intonato l’inno di Mameli all’ammainabandiera.
Viene il dubbio che prima di concepire i programmi delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale non sia il caso di sondare nelle scuole goriziane il grado di conoscenza delle vicende che andremo a “festeggiare”. (ro.co.)
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