Gorizia, auto travolge e uccide tre cinghiali

Scorribande dei cinghiali nei giardini delle abitazioni alle porte di Gorizia. Impianti sportivi devastati. Paura. Non bastassero questi episodi di cui abbiamo dato ampiamente conto negli ultimi giorni, c’è scappato pure... l’incidente. E soltanto la buonasorte ha voluto che non ci fossero conseguenze gravi per l’automobilista coinvolta.
Ieri mattina attorno alle 5, lungo la Mainizza, a pochi metri dal luogo dell’altro incidente che è costato la vita a Giuseppe Russo, una cittadina di nazionalità bosniaca (C.M. le sue iniziali, classe 1984) ha travolto e ucciso tre cinghiali che, improvvisamente, hanno invaso l’asse stradale. Per la verità, il gruppetto di ungulati era più numeroso, probabilmente era costituito da una decina di esemplari e procedevano tutti in fila indiana: gli altri animali sono scappati, impauriti, nei campi.
Le conseguenze? Tanto spavento, la parte anteriore della vettura (una Fiat Punto) completamente sfasciata, ferite fortunatamente lievi per l’automobilista. Ha tentato di frenare e di evitarli ma non c’è stato nulla fa dare: l’impatto è stato inevitabile. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Gradisca d’Isonzo per i rilievi di rito. Quindi, sono stati fatti intervenire anche gli agenti della Polizia provinciale (un tempo chiamate guardie ittico-venatorie) che hanno recuperato gli animali. I cinghiali morti sono stati, quindi, trasportati nel carnaio di monte Debeli a Monfalcone: saranno i rapaci, ora, a consumare le carcasse che, quindi, non finiranno (come capitato più volte nel recente passato) al termovalorizzatore di Trieste. L’incidente si è verificato in corrispondenza dell’entrata farrese al raccordo Gorizia-Villesse: come detto, a breve distanza, dall’altro tremendo schianto di martedì.
I cinghiali sono una specie estremamente adattabile che ha bisogno però di ambienti ricchi di sottobosco, cibo ed acqua e la cui alimentazione è basata proncipalmente sul consumo di una gran quantità di vegetali grezzi (frutti, semi, radici, tuberi, etc) ai quali si aggiungono anche quote di alimenti proteici di origine animale. Gli ungulati possono anche compiere spostamenti notevoli, giornalieri e/o stagionali alla ricerca delle risorse alimentari. Vicino alla scuola di Piedimonte, nel passato, è stato utilizzato un repellente che ha l’odore di orso, un nemico naturale del cinghiale. Parallelamamente, si sta utilizzando il cosiddetto “pastore elettrico”: un intreccio di fili percorsi da corrente elettrica che tiene lontani gli ungulati.Importante anche l’informazione. Importante anche illustrare i comportamenti da tenere nei confronti degli animali: continuano, infatti, ad essere molte le persone che danno da mangiare ai cinghiali, provocandone il pericoloso avvicinamento alle abitazioni. Ad aumentare il rischio è il fatto che questa operazione viene compiuta vicino a strade, case e aree verdi molto frequentate.
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