Gorizia, boom di domande ai lavori socialmente utili: 350 in corsa per 33 posti

Esplosione di domande a causa della crisi. In fila anche architetti e ingegneri per un impiego temporaneo da 600 euro al mese. Ziberna: «Segno dei tempi»

È il segno dei tempi. Purtroppo. Al bando del Comune di Gorizia che metteva “in palio” 33 lavori socialmente utili ha partecipato un esercito di... 350 persone. Significa che, in una città ormai deindustrializzata e in cui le procedure fallimentari sono in aumento, c’è una fame spropositata di lavoro. Non posti-fissi, non posti al sole ma occupazioni temporanee a 600 euro al mese. E fra i pretendenti ci sono anche architetti e ingegneri che, pur di trovare un’occupazione e vedersi garantite per 12 mesi delle entrate, hanno deciso di presentare domanda al Comune di Gorizia.

L’identikit dei partecipanti. Sì, la crisi sarà anche «dietro le spalle», come sostiene qualcuno, ma la fame di lavoro è ancora elevatissima. Lo dimostrano le domande pervenute in Comune per accedere ai posti di lavoro attivati dall’ente, che riguardano le più svariate tipologie e mansioni. Complessivamente sono 350 le richieste, suscettibili di aumento perché alcuni bandi non sono ancora scaduti, per un totale di 33 posti. In verità, 30 di questi sono tirocini per sei mesi, che riceveranno un compenso di 600 euro mensili. Sono quelli attivati già dal precedente sindaco Ettore Romoli, utilizzando i fondi ricevuti dal ministero (poco più di 110mila euro) per la presenza di richiedenti asilo in città. Una decisione di dirottare i fondi che suscitò, come si ricorderà, più di qualche polemica fra l’opposizione. Entrando nello specifico, le domande giunte in Comune riguardanti questo progetto sono 230, di cui 61 per i 10 che lavoreranno nell’ambito dei servizi tecnici, 67 per chi entrerà nell’ambito amministrativo dell’ente e 102 per chi si occuperà di manutenzioni, custodia e verde urbano.

Laureati in fila. Per i tecnici era richiesto il diploma ma si sono presentati anche diversi laureati (almeno una quindicina) come architetti, urbanisti e ingegneri. Fra gli amministrativi spiccano, invece, i laureati in Economia e Commercio. Un’altra dimostrazione chiara e lampante di come, in assenza di lavoro, siano in molti ad adattarsi, pur avendo titoli e caratteristiche per ruoli ben più alti e di responsabilità. Proprio in questi giorni, è arrivato il via libera dalla Regione, dopo la verifica dei requisiti. E fra due settimane, dopo altri adempimenti burocratici, la specifica commissione giudicatrice avvierà la valutazione sui titoli per la stesura di una prima graduatoria. Successivamente, ci saranno i colloqui sulla base dei quali sarà definita la graduatoria definitiva che dovrebbe essere pronta entro il mese. «È un segno dei tempi. La grande partecipazione a questo bando evidenzia che quello del lavoro rimane il problema prioritario - rimarca il sindaco Rodolfo Ziberna - e se, anche c’è una ripresa, questa non ha ancora influito in modo significativo sulla crescita dell’occupazione. Come ho detto in campagna elettorale, pur non avendo il Comune di Gorizia competenze dirette, il mio impegno su questo fronte sarà massimo».

Comune all’avanguardia. Da anni ormai il Comune di Gorizia si distingue per sfruttare al meglio tutti gli strumenti regionali per favorire l’occupazione, anche se provvisoria dei cittadini. «Questo accade sia perché siamo fortemente impegnati nel cercare di sostenere le famiglie in difficoltà, soprattutto in momenti di crisi come quello attuale, sia per il particolare impegno dei dipendenti di alcuni uffici, nel settore del personale, che sono professionalmente molto preparati e attenti e si danno molto da fare per poter ottenere il massimo dei contributi previsti dalla Regione», sottolinea l’amministrazione comunale. A questo proposito, basta dare un’occhiata ai contributi e ai progetti ottenuti e realizzati dal 2009 a metà 2016 (gli ultimi a nostra disposizione): periodo in cui è stato dato lavoro, pur se temporaneo, a quasi 360 persone per un totale complessivo, fra stipendi e altri oneri, di oltre 3milioni 600mila euro. ©RIPRODUZI

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