Gorizia: cambio al vertice della “Seghizzi”, dopo 24 anni Montiglio lascia

GORIZIA Il cambio al vertice dell’associazione “Seghizzi” non è un passaggio di testimone qualsiasi. Il sodalizio ha rinnovato le proprie cariche e al vertice è stato nominato Roberto Madotto, che a lungo aveva sostenuto il ruolo di vicepresidente.
La notizia principale, però, è un’altra: il passo indietro compiuto (per motivi di salute) da Italo Montiglio, nella Seghizzi dal 1971 e, dal 1997, suo presidente. Prima di lui, al timone c’era Ubaldo Agati e, prima ancora, per circa un ventennio, Giovanni Vezzil. «È stata un’esperienza straordinaria, irripetibile, certamente faticosa, perché parliamo di un arco temporale molto lungo - afferma Montiglio -. Un ricambio ai vertici, però, deve venir sempre preventivato: nessuna associazione può essere un regno a vita».
Quanto alla soddisfazione più grande, l’ex presidente non ha dubbi: «Aver contribuito all’affermazione nella Seghizzi del mondo», mentre, per quanto riguarda la maggior delusione, la più grande fonte di amarezza? «No, nessuna delusione», risponde, in coerenza con il suo spirito che mai è stato polemico. Occorre dargliene atto. Abile oratore e persona comunicativa, nel corso degli anni, Montiglio è stato in grado di diventare un punto di riferimento non trascurabile nella vita culturale del territorio. Era attivo non soltanto come organizzatore ma anche quale musicista: direttore di coro, in particolare. La sua è quindi un’eredità pesante.
Ora, a Madotto si affiancano Andrea Salmone (vicepresidente), Marco Devetak, Arianna Figallo, Lorenzo Marega, Giulia Mastropirro, Lorenzo Tomasella e Gigliola Zucchetto (consiglieri). Per il collegio dei revisori dei conti sono invece stati eletti Paolo Fornasetti (presidente), Alberto De Fabris e Lucia Luciani (membri effettivi).
«Il nuovo Consiglio direttivo ha delle sfide importanti davanti a sé che non si esauriranno nel prossimo biennio - fa sapere il sodalizio -. Si tratta di impostare e iniziare nuovi partenariati e collaborazioni con altre associazioni e stakeholders del territorio e attività, sia virtuali che in presenza, legate alla musica. Vogliamo rafforzare la nostra posizione come punto di riferimento e promozione della cultura e della musica corale».
«L’anno scorso - afferma, in particolare, il nuovo presidente, Roberto Madotto - siamo stati colti di sorpresa dalla pandemia e, purtroppo, non abbiamo potuto organizzare il concorso corale, ma per quest’anno il direttore e la commissione artistica sono già al lavoro per trovare le giuste soluzioni e gli strumenti più idonei per poter promuoverne, in sicurezza, la 59ma edizione».
Per il prossimo futuro, il sodalizio si è dato alcune indicazioni precise: «La riorganizzazione del vasto archivio, tutelato dalla Soprintendenza regionale per i Beni culturali, costituito da spartiti, libri, audio e video, tutto materiale che l’associazione ha raccolto in questi cent’anni di attività comprese le 58 edizioni del Concorso di canto corale; e, ancora, la valorizzazione della sede di corso Verdi, con l’organizzazione di concerti, mostre, convegni ed altri eventi; l’attività del coro Seghizzi oltre, ovviamente, alla continuazione del prestigioso concorso». —
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