Gorizia, proteste contro gli schiamazzi notturni

di Francesco Fain
GORIZIA «La misura è colma». Non cessa la polemica sugli schiamazzi notturni. A lamentarsi, ancora una volta, i residenti di corso Verdi: gli stessi che avevano presentato un esposto alla Prefettura e al Comune contro le troppe esagerazioni del fine settimana.
Oggi rilanciano con forza. «Che Gorizia fosse ormai in preda al degrado per noi abitanti del centro cittadino era chiaro da molto tempo: schiamazzi nel cuore della notte mentre chi ha lavorato tutto il santo giorno, magari anche al sabato o alla domenica, vorrebbe dormire; ubriachi, di cui molti minorenni; liquami vari sparsi in giro per le nostre strade e stradine nonché vandalismi in tutta la città che sono, purtroppo, una cosa sempre più “normale”».
Un quadro fornito più volte dal gruppo di residenti. Che oggi, però, vanno nello specifico. «Siccome al peggio non c’è mai fine - attaccano - lo scorso sabato (non quello appena passato, l’altro) abbiamo anche dovuto vedere un “banchetto” organizzato dal bar Class nel bel mezzo del cosiddetto salotto della città. Chissà cosa ne pensa il sindaco Romoli; chissà se la polizia locale ne era al corrente, chissà se la maggiore superficie occupata di suolo pubblico è stata regolarmente richiesta e pagata nella giusta misura. Ai posteri l’ardua sentenza mentre agli attuali cittadini ovviamente tocca pagare la Tares che comprende, a carico di tutta la collettività, anche la pulizia delle strade cittadine».
Per rinforzare il concetto, i cittadini si sono “armati” di macchina fotografica e ci hanno fornito uno scatto della serata “incriminata”. Come detto, si tratta dello stesso gruppo di residenti che, circa un mese fa, ha presentato un circostanziato esposto al prefetto. Nel mirino oggi come ieri alcuni bar, in particolar modo di corso Verdi, che si “fanno beffe” dell’ordinanza anti-schiamazzi: non la rispettano o ne danno un’interpretazione a maglie larghissime. Per questo, una ventina di goriziani aveva voluto chiedere nelle scorse settimane sia al sindaco che al prefetto di far rispettare le leggi, «perché se è sacrosanto il divertimento dei giovani, altrettanto sacrosanto è il diritto degli altri di dormire in santa pace».
L’esposto era stato preso in seria considerazione dal Comune. Tant’è che sia Stefano Ceretta (assessore alle Polizia municipale) che Arianna Bellan (ha i referati alle attività economiche) annunciarono che, in tempi brevi, sarebbero stati messi attorno al medesimo tavolo esercenti e comitati. «C’è un’ordinanza anti-schiamazzi dai contenuti molto precisi e questa va rispettata: c’è poco da fare - argomentarono i due esponenti della giunta Romoli -. Anche perché ci sono esercenti che osservano scrupolosamente i suoi dettami. Sforare i limiti orari con musica ad alto volume significa non rispettare neppure quei baristi che l’ordinanza l’hanno sempre osservata». Partirà, dunque, una sorta di tavolo di mediazione. Forse.
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