Gradisca d’Isonzo commemora il suo ultimo sovrano

GRADISCA. Una messa solenne per celebrare la memoria dell'ultimo sovrano di Gradisca. Per commemorare i 300 anni esatti dalla data dell'infausto evento che segnò la fine della Contea Principesca di Gradisca, il Comitato Eggenberg ha promosso per il 23 febbraio la celebrazione di una messa, preceduta da un breve ricordo dell'ultimo sovrano di Gradisca a cura di Andrea Nicolausig e accompagnata da brani musicali. All'organo: Federico Mirko Butkovic; soprano: Maria Teresa di Pasquale. L'appuntamento è alle 18.45 nel Duomo di Gradisca. Alle 19 inizio della S.Messa. Si può dire che una banale appendicite ha cambiato la storia di Gradisca. Da un giorno all'altro il ruolo politico che la fortezza aveva conquistato nel secolo precedente diventando la capitale di uno stato del Sacro Romano Impero fu perduto. Nel 1717, con la morte prematura dell'ultimo erede maschio degli Eggenberg, la pagina più importante della storia di Gradisca come entità territoriale capace di battere moneta e prendere decisioni autonome si è inesorabilmente chiusa. Giovanni Cristiano II aveva solo tredici anni quando, il 23 febbraio 1717, venne portato via nella notte da un attacco improvviso di appendicite, che a quell'epoca non lasciava scampo. Suo padre, Giovanni Antonio II era morto a 47 anni un anno prima, dopo essere stato solo per tre anni al governo della contea succedendo al padre Giovanni Sigfrido. Di lui possediamo un unico ritratto, che lo riprende a figura intera, in abito consono al suo rango, sullo sfondo del castello di famiglia, costruito da suo nonno nei dintorni di Graz. Appare come un bambino fragile e triste, sottratto troppo presto ai giochi e ai pensieri della sua età. Di sicuro il possedimento di Gradisca e delle 52 località a questa collegate, tra cui una parte cospicua della Bassa friulana, non aveva portato fortuna alla famiglia Eggenberg. Il bisnonno del piccolo Giovanni Cristiano, che si chiamava Giovanni Antonio I, era morto ancor giovane, nel 1649, appena due anni dopo avere ottenuto dall'Imperatore la contea di Gradisca. Aveva solo trentanove anni. I suoi due figli, Giovanni Cristiano e Giovanni Sigfrido, erano troppo piccoli per prenderne il posto e il governo fu assunto provvisoriamente dalla madre, Anna Maria di Brandeburgo-Bayreuth, ma poi, una volta cresciuti, litigarono a lungo per l'eredità, trovando un accordo solo nel 1672. La dinastia si assottigliò ben presto, visto che il primogento Giovanni Cristiano non ebbe figli, e quando morì, nel 1710, le sue proprietà boeme, il ducato di Cesky Krumlov, passarono alla famiglia della moglie, gli Schwarzenberg. Toccò, dunque, al secondogenito Giovanni Sigfrido, a sessantasei anni, continuare la storia degli Eggenberg, ma, come abbiamo visto, le cose precipitarono nel giro di soli quattro anni con la scomparsa di tre generazioni,
Luigi Murciano
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