Grado approva la “spiaggia spezzatino”

Via libera alla variante con alcune defezioni nella maggioranza. Il centrodestra esce dall’aula contestando la delibera
Di Antonio Boemo
GRADO - Alessandro Lovato
GRADO - Alessandro Lovato

GRADO. La “variante spiagge” approvata dal Consiglio comunale di Grado - dopo oltre quattro ore di discussione - se da un lato porta vantaggi ai concessionari privati, dall’altra potrebbe creare la suddivisione della spiaggia principale in 13 mini settori: uno “spezzatino”, come è stato detto in aula.

La maggioranza ha approvato la variante con qualche defezione (Dario Lauto si è però astenuto, mentre Sebastiano Marchesan, assente, aveva annunciato anche il non voto), ma è convinta che non vi siano problemi e che si tratti solamente di aspetti puramente tecnici seguenti anche alle disposizioni regionali.

Nonostante il voto sullo “spezzatino”, nelle dichiarazioni il sindaco Raugna ha indicato la gestione unica. Ma l’opposizione ha invece il timore che l’approvazione della variante possa essere un pericolo per l’integrità della spiaggia. Un timore palesato anche a seguito dell’osservazione alla variante presentata dal presidente della Git Alessandro Lovato (l’86% delle quote della società appartiene alla Regione) che ha chiesto il mantenimento in essere, cioè un'unica concessione. Tant'è che i consiglieri comunali del centrodestra Roberto Borsatti, Roberto Marin e Maurizio Delbello hanno abbandonato l’aula dopo la bocciatura della proposta di stralciare l’osservazione. Non ha partecipato al voto finale neanche Elisabetta Medeot, mentre il dem Luciano Cicogna si è astenuto.

La variante spiagge si presenta con alcune novità. La prima, come spiega l’assessore ai Lavori pubblici Fabio Fabris, è di aver posto particolare attenzione agli aspetti ambientali e paesaggistici, alla reversibilità degli interventi e alle limitazioni delle costruzioni sia in altezza, sia in senso lineare, per mantenere il necessario equilibrio tra infrastrutture e ambiente circostante. «Inoltre - dice Fabris - sono state eliminate le piattaforme a mare inizialmente previste dinnanzi alla diga Nazario Sauro, anche in coerenza con quanto richiesto dalla Regione».

«L'attuale amministrazione, attraverso una propria osservazione articolata in più punti - dice ancora Fabris -, ha voluto porre particolare attenzione alle situazioni preesistenti, alle concessioni in essere, alle esigenze degli operatori, ma anche a quelle dei cittadini, emerse da una fitta serie di incontri organizzati con i portatori di interesse in questi mesi, cercando di risolvere le criticità emerse». Ha ricordato inoltre che le aree libere, come quelle presenti a oggi in Costa Azzurra, che la variante adottata aveva ridotte, sono state invece mantenute. «A ciò si aggiunge - afferma - l'importante fatto che anche ambiti nei quali a oggi non era possibile realizzare delle infrastrutture, se non con autorizzazioni in precario come a esempio quelli di fronte al palazzetto dello sport».

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