Grado Giallo a Lignano Raugna: meglio il mare

GRADO . Sempre in giallo, o meglio varia in noir l’estate letteraria per il professor Elvio Guagnini che fino al 2016 era stato uno dei promotori di Grado Giallo. Chiuso quel capitolo per una scelta...

GRADO . Sempre in giallo, o meglio varia in noir l’estate letteraria per il professor Elvio Guagnini che fino al 2016 era stato uno dei promotori di Grado Giallo. Chiuso quel capitolo per una scelta del Comune, Guagnini ora è stato arruolato nella squadra letteraria che promuove il Lignano Noir festival che si tiene nella città balneare friulana rivale di Grado, assieme a Cecilia Scerbanenco figlia del celebre scrittore (di gialli).

«Non ho la minima idea dei motivi che hanno spinto il Comune di Grado a terminare quell’esperienza di Grado Giallo – commenta Guagnini – so solo che è stata presa un’altra strada. Mi hanno chiamato questi amici di Lignano e ora porteremo avanti una discreta attività». Nessuna polemica, Guagnini insiste che non è il suo terreno e non vuole fare dietrologie, si dice «dispiaciuto perché è stata una bellissima iniziativa e stava crescendo il successo» ma in realtà è già concentrato su Lignano Noir. Da fine maggio a settembre nella località balneare friulana, più di una trentina di appuntamenti di ogni tipo che culminano a settembre proprio con la quarta edizione del premio Scerbanenco. «Ogni cosa a suo tempo, Grado giallo ha avuto una forte identità ed è stata una manifestazione di successo, poi l’esperienza si è interrotta per questioni di bilancio e altre esigenze di tipo culturale. Ma non deve chiedere a me, sono dispiaciuto, certo che sarebbe stato bello continuare, ma ognuno fa le sue scelte».

Grado ha abbandonato il giallo e si dedica a qualcosa che sente più consono, vicino alla sua cultura: Mare Nostrum. «C’è una parte enogastronomica, e una culturale. Lo scorso anno è stato un vero successo, quest’anno lo rilanciamo – racconta il sindaco Dario Raugna – c’è stata una collaborazione con l’Università di Trieste, lo scambio con i Paesi costieri vicini, la partecipazione di tutte le associazioni di Grado. Un prodotto culturale legato al territorio che coinvolge la nostra gente e che è piaciuta». Non si tratta di «un prodotto di nicchia come Grado Giallo» insiste Raugna che spiega la scelta di chiudere. «Purtroppo Grado Giallo non riusciva a decollare, ci costava 80 mila euro, agli appuntamenti il pubblico non superava le 20-40 persone. Mare Nostrum l’abbiamo realizzato spendendo 36 mila euro lo scorso anno ed è stato un successo, ora lo ripetiamo e lo rilanciamo». Nessuna polemica nemmeno da parte di Raugna che fa capire che l’Isola non era il palcoscenico giusto per Grado Giallo. «Abbiamo preferito una manifestazione culturale legata al mare Adriatico, alle nostre genti – insiste – abbiamo coinvolto tutte le associazioni culturali locali».

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