Grado in festa per il Perdòn invoca un mondo libero da egoismi e conflitti, «le pesti dei giorni nostri»

È stato sciolto domenica per la 787.ma volta consecutiva, il voto di ringraziamento alla Vergine di Barbana da parte della comunità gradese che nel 1237, affidatasi alla statua della Madonna, che dal 582 si trova nell’isolotto della laguna, venne salvata da una terribile pestilenza. Una di quelle “pesti”, per arrivare ai giorni nostri, da cui «ancora oggi bisogna essere liberati e che uccidono il cuore». Così le ha definite il parroco-arciprete monsignor Paolo Nutarelli che quest’anno (assente l’arcivescovo di Gorizia Redaelli, a Trieste per la visita del Papa) ha presieduto, emozionato, la solenne processione del Perdòn. Tra le “pesti” del presente monsignor Nutarelli ha inserito infatti il «vedere sempre l’altro come l’avversario da abbattere», ma anche «la ricerca del proprio tornaconto, sempre».  La processione sull'Isola di Grado e le barche con la Madonna pavesate in festa navigano verso Barbana. Video di Katia Bonaventura servizio di Antonio Boemo

Riproduzione riservata © Il Piccolo