Greco-ortodossi, tuffo in mare
La festa delle “Luci”, della benedizione delle acque, dei voti da fare e di quelli da perpetuare. Giorno fondamentale ieri per la comunità greco–ortodossa di Trieste, radunatasi in occasione della Epifania, tappa del calendario gregoriano che evoca la manifestazione divina di Cristo avvenuta durante il suo battesimo nelle acque del fiume Giordano. E sono proprio le acque al centro del rito che i fedeli del credo greco ortodosso configurano come “Epifania”, festa dal respiro sacrale che rinnova il patto con la tradizione.
Due i momenti della Epifania di stampo greco-ortodosso: la funzione religiosa nella Chiesa di San Nicolò e il conseguente passaggio in Molo Audace, teatro di un rito vissuto anche quest'anno con una certa partecipazione popolare, quello del lancio della croce e del tuffo in mare da parte di un esponente della comunità. Simboli antichi e nuovi auspici, fede e rinnovata speranza. L'Epifania qui non è una calza da riempire ma un atteggiamento da fortificare. Lo testimonia uno dei protagonisti del rito di ieri, Teodoro “ Teddy” Viscovic, il vice presidente della comunità greca locale e braccio destro del vertice Stelio Ritsos, artefice per la sesta volta negli ultimi sette anni dell'immersione indirizzata al recupero della santa croce gettata in mare da Padre Gregorio, l'archimandrita. Teodoro Viscovic, 63 anni, ha voluto esserci ancora, scortato dalla Banda Refolo e dagli operatori del Circolo Sommozzatori Trieste, presentandosi allo scoccare delle 12 in Molo Audace, avvolto da un vezzoso accappatoio azzuro. Un tuffo, le preghiere e le emozioni: «Anni fa il Signore ha ascoltato le mie preghiere – ha sottolineato Viscovic dopo il rito – riguardava un voto fatto per un figlio che ha combattuto nel coma farmacologico. Anche per questo rinnovo la mia devozione e spero possa estendersi nel bene e nella speranza, per un futuro di salute per tutti, indistintamente. Il prossimo anno? No – ha annunciato l'esponente della comunità greca – credo sia stata l'ultima volta». Oggi i cristiani ortodossi che seguono il calendario giuliano festeggiano il Natale, festività che ieri ha vissuto il suo intenso attimo della Vigilia soprattutto all’interno della comunità serba curata da Padre Rasko Radovic, anche qui con due momenti: la Messa del mattino e i Vespri del pomeriggio, con processione.
Francesco Cardella
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