Grotta Fioravante stalattite rivela un volto misterioso

La scoperta durante i lavori di restauro della cavità carsica che a Pasqua, dopo 50 anni, sarà riaperta al pubblico
Di Tiziana Carpinelli

DUINO AURISINA. Affiora dalla gola della Cernizza una nuova scoperta che certamente desterà curiosità nei prossimi visitatori. A Pasqua infatti, ed è questa la prima grossa novità, la Grotta Fioravante, di cui si erano perse le tracce da oltre mezzo secolo, sarà ufficialmente aperta al pubblico, costituendo un nuovo punto di attrazione per il turismo di Duino Aurisina.

Ebbene, volontari del gruppo speleologico Flondar e della cooperativa Gemina hanno riferito all'assessore comunale al Turismo Andrej Cunja di una particolare stalattite, che pende dalla volta della cavità, e delinea “mezzo viso d'uomo, probabilmente frutto di un gioco di luci e ombre o di una particolare disposizione di chiazze più scure sullo sfondo della pietra più chiara”.

«Ma la cosa più impressionante – commenta Cunja – è che elaborando con Photoshop, come se si appoggiasse l'immagine a uno specchio, il mezzo viso si ottiene un volto intero ben definito: non sarà mica il Fioravante?» Questo infatti è il nome del mitico eroe medievale che ha dato il nome a questa grotta.

Abitata dall'uomo fin dal Mesolitico e usata come rifugio in tutte le epoche successive, la cavità della Cernizza fu adibita a cantina dai principi di Duino, che ne fecero rimodellare artificialmente l’ingresso. L'opera rientrò probabilmente nell'intervento voluto dal principe Raimondo IX per la creazione della sua riserva di caccia, Hirschparke o Parco dei Cervi, agli inizi del 1800.

Un secolo dopo, invece, l'impiego delle truppe militari come ricovero e, nel secondo dopoguerra, come discarica di immondizie dal comando alleato che aveva sede nel castello di Duino.

Oggi l'ingresso della grotta Fioravante, che si trova nel bosco della Cernizza, rientra catastalmente nella disponibilità del Comune: l'altr'anno l'ente ha concesso il nulla osta ai lavori di disostruzione e nei mesi scorsi ha siglato una convenzione con Gemina per il suo definitivo recupero e inserimento nel circuito turistico locale.

I volontari sono ancora al lavoro per la sistemazione dell'ingresso. Nel corso del maquillage, la scoperta della stalattite, così commentata dal geologo Flavio Bacchia: «La configurazione morfologica di un angolo della cavità sembra ricordi un viso arcaico - dice - che possiamo attribuire a Fioravante, l'eroe della leggenda che nomina la grotta».

A scoprire il volto sono stati due volontari che collaborano con Gemina all'apertura al pubblico della grotta, Vojka Leghisa e Ferruccio Pacco, entrambi di Duino. «La presenza di questa scultura naturale – ancora Bacchia - verrà usata come stimolo ad "aguzzare la vista" per gli studenti in visita. Tra tutti coloro che riconosceranno i tratti delle fattezze di Fioravante verrà infatti periodicamente messo in palio un premio in sintonia col tema della cavità».

Quanto agli interventi per rendere la grotta fruibile al pubblico, si è alle ultime battute: una delle due botole d'accesso è stata posizionata, mentre la seconda (di servizio e per la sicurezza) è in corso d'opera e dovrebbe essere collocata nei prossimi giorni.

Sfruttando le precipitazioni del fine settimana, infine, i volontari stanno ripristinando l'originale superficie topografica con l'apporto di terriccio adatto e attraverso la semina di essenze compatibili con l'habitat naturale.

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