«Guai a vivere come se fossimo delle isole»

Al Centro Veritas la presentazione del libro di Magnelli dedicato anche alle tante realtà del sociale
Di Pierpaolo Pitich

«Ogni altruismo sembra uno spreco, una privazione. Invece è un arricchimento e una crescita. È anche l’unica via d’uscita in avanti, verso l’alto». Questa citazione di Hermann Hesse racchiude perfettamente lo spirito del libro “Oltre l’isola che non c’è” di Silvano Magnelli, presentato mercoledì sera in una affollata cornice del Centro culturale Veritas. Un volume che «ti aiuta a trovare la via giusta» ha sottolineato la vicesindaca Fabiana Martini che ha scritto la prefazione, e che si fonda su una riflessione: cercare un percorso diverso nella propria vita che esca dalla filosofia dell’io che non comunica, chiuso in se stesso, per aprirsi al concetto del “noi”.

Uscire dai recinti, dalle tane, insomma dall’isola che ci siamo costruiti e che non esiste, per andare sulla strada e conoscere ciò che ci sta intorno. «Il senso è quello di andare oltre al proprio “io” in una sorta di superamento e di distacco» ha spiegato Magnelli, che dopo le esperienze nell’insegnamento e nella politica, adesso è impegnato nel sociale, introdotto da Tiziana Melloni che ha moderato l’incontro. «Guardare dove di solito non si guarda, al di là delle proprie abitudini e delle proprie sicurezze, per comprendere la vita che ci sta intorno. Parlo di ognuno di noi, ma anche della famiglia che può trasformarsi in un pericoloso bunker, degli amici, della stessa comunità che ha i suoi difetti ed è come una serra, bella da vedere, ma se vuoi conoscerla devi entrarci. Certo, tutto questo comporta un rischio, ma è fondamentale iniziare una nuova avventura che ci può portare a conquistare vette inaspettate e a vincere tante battaglie». E tra quelli che «ci stanno provando» ci sono alcune realtà che operano sul territorio e che hanno lanciato la loro sfida. Realtà descritte nel libro, come la Comunità di San Martino al Campo a fianco dei più bisognosi, l’associazione Calicanto che punta sull’integrazione nello sport tra abili e diversamente abili, la costola triestina di Amnesty International che si batte per i diritti umani, e Televita, a sostegno degli anziani e delle persone sole.

«Un saggio che ti fa riflettere all’interno di un mondo complesso come quello attuale, in un’epoca di grandi cambiamenti e altrettanta confusione» annota don Mario Vatta. «Una lettura che va fatta con gli occhi da bambino». Per Elena Giannello, della Calicanto, «il libro è stata un’occasione per conoscere meglio noi stessi e la realtà triestina. La vita è fatta di incontri che segnano le nostre esperienze e nulla accade per caso». Secondo Michela Flaborea di Televita «non è impossibile conciliare le esigenze imprenditoriali con quelle sociali: il guadagno non è solo economico, ma soprattutto quello che si costruisce in termini di credibilità». Infine Giuliano Prandini di Amnesty International ha voluto ricordare l’amico Andrej Mironov, interprete russo ucciso in Ucraina nel 2014. «Una figura che non va dimenticata: un maestro di tenacia e di fermezza».

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