Guardie giurate anti-Covid a Gorizia e a Monfalcone

GORIZIA. Gli ospedali di Gorizia e di Monfalcone alzano la guardia e potenziano le misure anti-contagio. Da alcuni giorni, infatti, sono stati ripristinati i controlli alle entrate del San Giovanni di Dio e del San Polo, come preannunciato nei giorni scorsi da Daniele Pittioni, direttore medico-ospedaliero e responsabile dei due nosocomi. Una scelta (obbligata) determinata dalla riesplosione del contagio con numeri, purtroppo, importanti.
«Personale e pubblico hanno, oggi, ingressi differenziati - spiega Pittioni -. Personale della “Mondialpol”, assieme ai nostri dipendenti, sta procedendo con la misurazione sistematica della temperatura di tutti coloro che entrano sia al San Giovanni di Dio, sia al San Polo. Le persone che vengono dall’esterno devono anche igienizzarsi le mani, oltre ovviamente ad indossare la mascherina». Si è tornati, insomma, alla situazione di qualche mese fa. «I controlli - conclude il direttore medico-ospedaliero - sono scattati regolarmente, come avevamo programmato».
È notizia di ieri che risultano essere assenti per Covid-19 quattordici dipendenti dell’Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina) dislocati fra Gorizia e Monfalcone. Di questi 14, otto hanno contratto il virus all’interno dell’ospedale e sono tutti concentrati al San Polo di Monfalcone mentre al San Giovanni di Dio di Gorizia non si è registrata, ad oggi, alcuna positività. E i restanti sei, assenti per malattia, hanno contratto il morbo nell’ambiente familiare, perché erano già positivi la moglie o il marito, piuttosto che un figlio. «La situazione, va ribadito, è assolutamente sotto controllo», aggiunge Pittioni, a scanso di equivoci.
Ma mentre queste notizie fanno tornare indietro le lancette dell’orologio ai mesi più duri del Covid-19, c’è anche un annuncio ufficiale di ritorno alla normalità. «Da oggi - sottolinea il direttore medico-ospedaliero - viene ripristinata l’attività di urgenza ortopedica all’ospedale di Gorizia». Non serve nemmeno ricordare le polemiche pesantissime che sollevò, nei mesi scorsi, il trasferimento delle urgenze al San Polo di Monfalcone.
L’attività di Ortopedia e Traumatologia continuava a svilupparsi sui due ospedali di Gorizia e di Monfalcone che si erano visti assegnare, superata la primissima fase dell’emergenza, funzioni diverse. A Gorizia, erano state riaperte le sale chirurgiche per la cosiddetta attività di “elezione” (la protesi all’anca, tanto per fare un esempio) mentre tutte le urgenze erano state dirottate a Monfalcone. Il tutto nello scontento dei pazienti (ma anche del personale sanitario) costretti ad un vero e “pendolarismo”. Ma oggi arriva lo sviluppo tanto atteso e auspicato.
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