Guarino, via i murales dell’era basagliana

Trieste: cancellati durante il restauro dei padiglioni dell’Opp. Non si riesce ancora ad allestire una mostra del pittore-vignettista. «Mancano i soldi»
Uno dei murales cancellati
Uno dei murales cancellati

L’artista che rappresenta l’esperienza basagliana è stato cancellato da Trieste. Di Ugo Guarino, pittore, grafico, vignettista e scultore che aveva riempito i padiglioni dell’ex Opp di murales e slogan, non resta traccia. Le sue opere che hanno scandito il ritmo di quella rivoluzione che ha sciolto le camice di forza di migliaia di “matti” sono scomparse. Sui muri dei rinnovati padiglioni le scritte e i disegni che rappresentavano i momenti più significativi di quel cambiamento hanno lasciato spazio a una mano di tinteggiatura, bianca, gialla, vuota. Tutti i libri e i siti che raccontano di Basaglia riportano quelle sue opere. “La libertà è terapeutica”, la frase simbolo di quella rivoluzione che ha ridato dignità a chi soffre di problemi psichiatrici, faceva bella mostra di sé sulla facciata della direzione accanto all’entrata del civico 16 di via San Cilino.

Chi ha gestito il rinnovo delle strutture del complesso di San Giovanni ha deciso che non aveva più senso. E con una pennellata l’ha coperta. Non hanno conservato nemmeno quel che restava del grande murales colorato, apparso nell’agosto del 1975 sul muro di cinta dell’ex Opp, realizzato da Ugo Guarino assieme ai Collettivi d’arte Arcobaleno per ricordare l’esperienza del volo, a guardare le nuvole e il cielo, che Franco Basaglia aveva fatto vivere a 100 ricoverati nell’ex ospedale psichiatrico.

«In quelle strutture di lui resta l’anima», osserva Peppe Dell’Acqua, per anni alla direzione del Dipartimento di salute mentale. «L’incuria ha cancellato molto – ammette – ma era lo stile di Guarino non fare le cose perché venissero conservate». Stessa sorte per il murales sui crimini in Cile, per altre scritte, disegni. Per capire quanta poca considerazione per questo artista ci sia a Trieste, basta pensare che esistono cooperative sociali che usano come logo un suo disegno senza nemmeno riporne la firma. Per ricordare questo artista a Trieste da anni si lavora intorno a una mostra proposta al Comune di Trieste già nel 2006. Anni di parole. «Già nel 2008 per il centenario dell’Opp abbiamo iniziato a lavorarci – conferma Dell’Acqua – ora il progetto sembra più concreto». Il progetto è diventato più concreto quando è entrata in campo la Fondazione del Corriere della Sera dove Guarino ha disegnato per anni le vignette di prima pagina. La Fondazione ha catalogato tutto il materiale. Ma al Comune di Trieste mancano i soldi per allestimento, assicurazione e trasporto delle opere. «Per me questa mostra ha precedenza su tutte le altre – conferma Maria Masau Dan, direttore dei Civici musei – ma siamo in bilancio provvisorio e non si possono impegnare soldi se non per urgenze. Indicativamente potrebbe essere in cartellone per maggio, giugno».

Riproduzione riservata © Il Piccolo