Guerra ai caprioli sull’Isola Lunga

ZARA. Il problema è praticamente identico a quello registrato a Cherso e Lussino, dove 25 anni fa furono introdotti cinghiali e daini per dare impulso al turismo venatorio, con gli animali che ora fanno il bello e brutto tempo sulle due isole nordadriatiche.
L’identica cosa sta avvenendo sull’Isola Lunga (Dugi otok in croato), dove negli ultimi mesi un numero imprecisato di caprioli sta arrecando danni agli agricoltori, in primo luogo ai vitivinicoltori.
Il capriolo è animale alloctono su quest’isola dell’arcipelago di Zara in quanto portatovi l’anno scorso quale iniziativa dei locali operatori turistici. Si intendeva potenziare il turismo venatorio e pertanto prima dell’estate il concessionario della riserva di caccia sull’Isola Lunga, Milutin Zampera, introdusse tre esemplari, informando le competenti autorità comunali e gli isolani. Da quel momento i caprioli hanno compiuto un tal serie di scorribande, mangiando vegetali a più non posso e anche frutta come l’uva.
Vengono avvistati ovunque su quest’isola di 113,3 chilometri quadrati e di quasi 2 mila abitanti. Sono stati infatti visti nelle immediate vicinanze di abitazioni, nel capoluogo dell’isola, a Sale (Sali) e uno di essi ha anche provocato un incidente automobilistico. A detta degli abitanti locali, sull’isola ci sono attualmente più di tre caprioli e dunque vi è il sospetto che numerosi esemplari vi siano stati portati abusivamente, senza informare le autorità.
Lo scorso 2 maggio il sindaco di Sale, Zoran Morovic, ha inviato una lettera all’ ispettore capo alla Caccia, Josip Neki„, ponendo la questione all’attenzione alla direzione Boschi e Caccia del ministero dell’Agricoltura. «Purtroppo l’ispettore Neki„ non ha ancora risposto alla mia missiva – ha dichiarato Morovi„ – e intanto questi ungulati continuano a provocare gravi danni. La loro presenza è assolutamente deleteria e la locale società venatoria Rog deve impegnarsi affinché l’isola sia liberata dai caprioli, altrimenti diversi coltivatori andranno in rovina».
La stessa cosa avviene a Lussino e Cherso, dove tra i danneggiati vanno inclusi gli allevatori di ovini in quanto i cinghiali uccidono gli agnelli, cibandosi delle loro interiora.
Ma anche orsi e cinghiali in riva al mare non sono una novità. Dopo il plantigrado che l’estate scorsa ha scorrazzato per la località di Kostrena (confinante con il comune di Fiume), anche un branco di cinghiali è stato avvistato diverse volte in questo borgo, a poche decine di metri da Žurkovo, le cui spiagge sono particolarmente amate dai fiumani. Una presenza inquietante, quella dei cinghiali, che sono stati fotografati in ore notturne mentre si cibavano di ghiande. Il branco conta una ventina di animali, tra cui diversi esemplari giovani. Il responsabile delle guardie comunali di Kostrena, Milan Ti›ak, ha rilevato trattarsi di un gruppo presente ormai da due mesi a Kostrena.
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