Guerra Comune-Saba sui park di via Pietà

La concessionaria citata in Tribunale perché non avrebbe rispettato i termini economici previsti dalla convenzione
Di Silvio Maranzana
Silvano Trieste 21/06/2011 Via Pieta', cambiamento parcheggi
Silvano Trieste 21/06/2011 Via Pieta', cambiamento parcheggi

Si trasforma in una grana giudiziaria la questione dei parcheggi a prezzi agevolati per i residenti e il Comune trascina in tribunale Saba Italia, la società che gestisce le principali strutture coperte cittadine. Il piano di convenzione era stato approvato dal Consiglio comunale nel settembre 2014 e aveva lo scopo di spingere le soste nei park a pagamento ma con prezzo agevolato al fine di liberare progressivamente le strade del centro in corso di pedonalizzazione oppure a traffico limitato, operazione che fa sparire molte aree di sosta prima libere. In questo modo la stessa Saba Italia avrebbe potuto riempire settori ad abbonamento o notturni vuoti o semivuoti. Gli impianti scelti concordemente erano stati quelli di Foro Ulpiano, del Silos e di via Pietà con tariffe però fortemente abbattute e per compensare Saba Italia degli introiti ridotti erano stati dati in gestione alla società 102 parcheggi a raso nella stessa via Pietà e in parte di piazza Ospedale che prima facevano riferimento a Esatto e portavano questi introiti direttamente in Comune.

Si era stabilito un anno di sperimentazione, ma al termine di questo periodo, con i 102 posti che sono regolarmente tornati a Esatto, la rottura è stata totale e come detto l’amministrazione comunale con una delibera dell’assessore al Bilancio Matteo Montesano approvata all’unanimità dalla giunta, ha deciso di citare Saba Italia dinanzi al Tribunale civile per mancato adempimento della convenzione e mancato pagamento di una somma. «I costi reclamati da Saba Italia per la gestione dei parcheggi a raso assolutamente non battono con le nostre stime - spiega l’assessore alla Mobilità e traffico Elena Marchigiani - è chiaro che, sebbene la convenzione in sé abbia funzionato, il nostro primo dovere è tutelare in ogni sede il denaro dei cittadini».

La delibera, approvata il 16 maggio, riferisce che preventivamente «venivano richiesti a Saba Italia i costi annuali presunti per la gestione di 102 posti auto a pagamento in superficie», che «acquisiti tali dati, in cui il costo presunto per la gestione dei parcheggi a raso veniva individuato in 10.200 euro... si dava atto che l’affidamento dei suddetti posti auto si intendevano unicamente quale misura di compensazione per gli eventuali minori introiti derivanti dalla riduzione delle attuali tariffe praticate nei contenitori, dando atto che al punto 3.7 della convenzione veniva predefinita la metodologia di calcolo che avrebbe consentito di monitorare gli aspetti economici della convenzione e di verificare l’entità della eventuale compensazione da riconoscere a Saba in relazione alla eventuale riduzione dei ricavi derivanti dagli abbonamenti offerti nelle tre strutture di parcheggio».

La formula dei parcheggi in abbonamento sembra fruttare risultati molto positivi, ma al termine dell’anno di sperimentazione al Comune si prospetta quella che definisce un’autentica sorpresa. «Verificati i dati conclusivi relativi agli abbonamenti, constatato il risultato economico positivo degli stessi - si legge ancora nella delibera - si chiedevano chiarimenti in merito alla gestione degli stalli a raso, in quanto i conteggi proposti dalla società, rispetto alla previsioni iniziali, avevano improvvisamente raggiunto costi del tutto incongrui». A questo punto incomincia un fitto carteggio alla ricerca di un accordo, ma senza esito. «Saba Italia - continua ancora il documento della giunta - pur non fornendo alcuna documentazione a sostegno delle sue ragioni, contestava genericamente i conteggi forniti dal Comune, offrendo unicamente a stralcio un importo definito equo, ma non corrispondente alle modalità definite nella convenzione che con il conteggio del Comune ammontavano a 97.658,40 euro».

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